Carissimi ragazze e ragazzi, grazie per la vostra presenza a questa veglia di preghiera. Vogliamo invocare lo Spirito del Signore su 8 giovani – otto di voi – che domani verranno ordinati presbiteri: 5 per la diocesi di Padova, altri 3 per il servizio al carisma francescano.
Questa è la parola più forte che posso sottolineare e presentarvi: l’offerta generosa e consapevole di tutta la loro vita e per sempre al Signore.
Temete questa Parola! Avete visto come nel momento della proclamazione del Vangelo il vescovo si protegge dalla forza della parola con il pastorale? Lo pone davanti a sé quasi per nascondersi perché la Parola del Signore è viva ed efficace, opera ciò che dice, modifica la vita delle persone, se ne impossessa.
Temete questa parola: lo dico per voi perché queste sono cose per uomini e donne grandi, capaci di coraggio, con le facoltà spirituali esercitate e allenate!
In questo evento infatti vediamo il passaggio del Signore e dove Egli passa lascia segni e compie prodigi; anzi coinvolge e trascina sempre qualcuno con sé. In questi transiti si aprono i nostri occhi e il nostro udito si fa più attento. È il completamento del suo passaggio: è la Pentecoste!
Nei nostri 8 amici vediamo quanto lo Spirito sa realizzare ed è occasione per ricordare quanto Egli già ha operato anche in noi, continuamente raggiunti ed immersi nella sua vita.
Passare sotto l’azione dello Spirito significa proprio lasciarsi “ri-creare”! È quanto ha voluto esprimere quel giovane che ha proposto l’immagine per il nostro Sinodo. Quando il Signore chiama, come ha chiamato Zaccheo, lo Spirito santo crea, ri-crea un uomo sempre più perfettamente modellato su Gesù.
Anche nella antica preghiera di Pentecoste lo Spirito viene invocato come creatore: “Veni creator Spiritus”.
Invoco, questa sera, con voi lo Spirito creatore sulla nostra Chiesa di Padova, così grande e così bella, così debole e così amata!
All’inizio di questo sinodo dei giovani, chiedo allo Spirito di crearla e di ricrearla perché sia giovane e amabile, umile e serva, capace di parlare di Dio e non di se stessa: proprio come piace a voi …e a me.
Sia tale, la nostra Chiesa, che se un bisognoso passa possa sentirla come un posto adatto anche per lui, come devono sentirla casa propria i vecchi e i bambini, i poveri materialmente o interiormente. Il Signore la ri-crei capace di offrire ospitalità ed amicizia, la metta in prima fila là dove si parla e si lavora per la giustizia, la pace, l’ambiente, il bene comune.
La renda capace di amare e di educare all’amore: non con le rigidità e i perbenismi, ma con la libertà di chi cammina rispettando tempi e maturazioni di ciascuno, per il bene di ogni persona e per la sua felicità: ecco, una chiesa che lavora per la felicità, per la felicità di tutti!
Una chiesa che non vuole essere una potenza, ma parla con la voce di tutti i suoi figli che vivono in missione, sparsi ovunque, dall’università alla fabbrica, dalla politica alla scienza, all’etica, alla solidarietà, all’arte… E attraverso di loro fa sentire la sua voce nel mondo, per aiutare gli ultimi e i poveri.
Una Chiesa che è germoglio e lievito di unione, di comunione, di fraternità, di riconciliazione. Una Chiesa che è lievito nel mondo per portare la pace.
Il cammino del sinodo dei giovani è occasione perché la parola del Signor
e agisca in ciascuno di noi e possa contribuire per realizzare la Chiesa di Gesù. Ciascuno di voi è importante. Ciascuno di voi è chiamato per nome. Per ciascuno c’è un posto preparato.
Non è un percorso per sapientoni, per chi ha già tutto chiaro e programmato. Occorre stare attenti, temere il passaggio di Dio nella nostra vita perché è fonte sempre di novità e sorprese.
Zaccheo, Zaccheo dove sei finito? Sei capitato in una storia più grande di te!
Quella curiosità che ti ha spinto a salire sul sicomoro, quegli occhi che dal basso ti hanno scovato, quella voce “scendi subito!”: mai e poi mai potevi immaginare dove saresti arrivato!
Questa è stata l’azione dello Spirito di Gesù che ha agito in te e in questi amici e che vogliamo agisca sulla nostra Chiesa.
Adesso, senza averlo maturato intenzionalmente, ti trovi a seguire una strada, quella di Gesù, che mai avresti pensato potesse essere la tua: ti pensavi piccolo di statura con troppi impegni, con scarse propensioni per queste cose che ritenevi troppo teoriche, astratte, misticheggianti…
Amore, dono di sé, fede, sacrificio, speranze e sogni, purezza e gratuità!!
Strada difficile: valica le opinioni della gente, quelli di casa soprattutto, subisce cadute, attraversa delusioni e stanchezze…
Strada difficile e lunga: è arrivata fin qui, attraversando continenti e secoli.
E anche tu Zaccheo sei qui, stasera: anzi, io sono Zaccheo! Tu sei Zaccheo. Ognuno di noi è Zaccheo. E il Signore sta cercando e chiamando proprio te!
Vieni Spirito creatore, dacci vita, libertà, amore: rendici uomini e donne, creaci discepoli di Gesù!
Come hai operato cose portentose agli inizi della nostra Chiesa: dal miracolo delle lingue, al coraggio dei primi discepoli di lasciare il cenacolo; come hai operato miracoli in questi nostri 8 amici, così oggi mostrati grande con ciascuno di noi e con la nostra Chiesa, accompagna i passi del Sinodo dei giovani nella nostra Chiesa di Padova…
«Vieni Spirito creatore visita i cuori dei tuoi fedeli, riempi della tua grazia divina le coscienze delle tue creature.
Con la tua luce illumina i sensi, nei nostri cuori infondi l’amore, le membra stanche ristora con il tuo eterno vigore».
Amen.
+ Claudio Cipolla, vescovo di Padova