Veglia di preghiera per le persone vittime della tratta
Basilica del Santo (Padova)
Memoria di Santa Giuseppina Bakhita
8 febbraio 2023
Il Vangelo dei due di Emmaus si attualizza oggi con la nostra presenza.
Abbiamo percorso le strade della nostra città, ci siamo diretti fino a questa Basilica del Santo. Abbiamo camminato per la dignità, portando la sofferenza delle vittime della tratta: sono persone che vanno protette, rispettate, valorizzate, onorate, riscattate nella loro dignità calpestata. Le abbiamo a cuore.
Come i discepoli di Emmaus, che non hanno nome perché portano il nome di ciascuno di noi, abbiamo il cuore che arde, perché non cede alla distrazione o alla rassegnazione, ma è capace di vegliare e di nutrire la speranza. Lo ricorderà spesso san Paolo alla comunità cristiana: “Non dormiamo, ma vigiliamo”.
Per questo siamo capaci di uno sguardo attento sulla realtà, sulle vicende della storia, e siamo capaci di inginocchiarci, per avere la forza di fare del bene e di riscattare la nostra umanità.
Portiamo con noi i volti e le storie delle vittime dei “mercanti di carne umana”: sono donne, uomini, bambini, violentati nella loro umanità e nei loro diritti inviolabili, attraverso lo sfruttamento della prostituzione, il lavoro forzato, la schiavitù, l’asservimento, l’accattonaggio, la servitù domestica, ed altre forme che ledono la dignità umana.
Di fronte allo scandalo di persone schiavizzate, dinanzi ai soprusi, alla violenza, all’ingiustizia e alla sofferenza, non siamo indifferenti
Per questo siamo svegli, specie nelle ore più buie, sull’esempio di tante persone, associazioni e organizzazioni, che si impegnano a soccorrere questa umanità ferita, per fare superare i drammi che hanno sconvolto tante esistenze, per coprire di tenerezza vite segnate da soprusi e sofferenze.
Dio si fa vicino attraverso il nostro cuore e le nostre mani, per sostituire il male con il bene.
Se fosse necessario, ci lasciamo provocare da Papa Francesco, con le parole scritte in Evangelii gaudium, al numero 211: «Vorrei che si ascoltasse il grido di Dio che chiede a tutti noi: “Dov’è tuo fratello?” (Gen 4,9). Dov’è il tuo fratello schiavo? Dov’è quello che stai uccidendo ogni giorno nella piccola fabbrica clandestina, nella rete della prostituzione, nei bambini che utilizzi per l’accattonaggio, in quello che deve lavorare di nascosto perché non è stato regolarizzato?».
Come i due di Emmaus, ci lasciamo provocare e scaldare il cuore, per dirigere i nostri passi sui sentieri della giustizia, della fraternità e della pace.
Lo chiediamo per intercessione di santa Giuseppina Bakhita, lei stessa vittima della tratta ed esempio luminoso di riscatto, e per l’intercessione di sant’Antonio di Padova, strenuo difensore della giustizia e testimone dell’amore fraterno.
+ Claudio Cipolla