APERTURA STRAORDINARIA DEL BATTISTERO DELLA CATTEDRALE
1 ottobre 2021, Basilica Cattedrale di Padova
Discorso
Questa sera Chiesa e Città di Padova sono raccolte, con mia grande gioia e soddisfazione, in questa Basilica Cattedrale – alla presenza d’illustri Personalità – per riappropriarsi visivamente, culturalmente e affettivamente dello splendore degli affreschi del Battistero di san Giovanni Battista, che del Trecento secolo sono inestimabile patrimonio della fede cristiana della nostra Città.
Padova è una magnificente «Urbs picta», patrimonio mondiale, come di recente ha decretato l’UNESCO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, in riferimento ai preziosi cicli pittorici del Trecento presenti in vari siti, non ultimo il Battistero della Cattedrale.
Desidero anzitutto ringraziare per la loro gradita e qualificata presenza:
il signor Sindaco Sergio Giordani, quale primo cittadino della nostra amata Padova che ci testimonia l’importanza di offrire alla Città degli uomini oltre ai servizi e a tutte le forme di assistenza e sviluppo, anche il dono gratuito e profondamente umanizzante dell’arte e della cultura, affinché l’uomo contemporaneo non perda di vista le vie dello spirito.
Sono contento di salutare anche il Professor Giovanni Bazoli, presidente emerito di Banca Intesa Sanpaolo. La nostra nazione, Signor Presidente, Le riconosce un importante ruolo sociale nell’economia del nostro Paese, oltre alle pregevoli iniziative in campo artistico, culturale e storico come la creazione delle “Gallerie d’Italia”, con sedi a Milano, Torino, Napoli e Vicenza, il recupero di Casa Manzoni e notevoli programmi di restauro e valorizzazione di collezioni d’arte.
Ringrazio sentitamente Lei, Professore, per aver già dato al nostro Battistero un importante contributo con il restauro conservativo del Polittico d’Altare di Giusto de’ Menabuoi, finanziato da Intesa Sanpaolo, all’interno del progetto “Restituzioni”.
Saluto e ringrazio il Dottor Fabrizio Magani, Soprintendente per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, dal quale avremo l’onore di ascoltare tra breve la vicenda storico artistica del nostro Battistero. A Lei, carissimo Soprintendente, va il mio più sentito ringraziamento anche per la vicinanza e l’amicizia con cui si rapporta con tutti noi, e per aver permesso che gli affreschi di Giusto de’ Menabuoi ritrovassero il loro antico splendore, grazie al restauro finanziato dal Ministero della Cultura e da Lei autorevolmente guidato, restituendo questo pregevole manufatto dell’arte del Trecento secolo alla Chiesa e alla nostra Città.
Desidero salutare il Professor Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e – potremmo dire – nostro vicino di Casa: la Sua presenza mi porta a ricordare che la Fondazione che Lei presiede si è sempre affiancata alla nostra Diocesi per sostenerne la valorizzazione del patrimonio culturale cristiano. Apprezziamo la sensibilità con la quale la Fondazione si rende partecipe dei programmi di recupero del Battistero e in particolare per il sostegno al progetto “Arte in piazza Duomo”. Devo anche ricordare i tanti altri impegni con i quali ci è vicino in campo caritativo, sociale, formativo, e tutte quelle situazioni che hanno visto il professor Muraro proporre e sostenere questa attenzione verso la nostra Diocesi. Per tutti questi motivi Le è immensamente grata.
Colgo questa solenne occasione anche per ringraziare per la preziosa operosità, intelligenza, disponibilità i miei collaboratori, quelli di casa diciamo, che hanno seguito con tanto interesse e impegno il cammino che ci ha portati a questa serata nella quale restituire alla città e ai cristiani il prezioso battistero affrescato da Giusto de’ Menabuoi. In particolare ringrazio l’Arch. Claudio Seno, il prof. don Gianandrea Di Donna, il dott. Andrea Nante e quanti altri hanno dedicato impegno per questo monumento. Grazie di cuore.
Sono contento anche perché si tratta di uno spazio sempre vivo, che accoglie ancora oggi la celebrazione del battesimo degli adulti e dei giovani che chiedono di entrare a far parte della nostra Chiesa. Esperienza straordinaria che nella notte di Pasqua raggiunge la sua espressione più alta. Pochi giorni fa ho anche battezzato Lorenzo, un bambino di pochi mesi, e posso assicurare che il contesto artistico parla e racconta la fede, introduce nel mistero, sorprende anche chi ha dimenticato l’alfabeto dei segni cristiani. Parla anche ai piccoli.
Difendere e promuovere questo patrimonio, anche attraverso investimenti finanziari, affinché esso continui a parlare alle generazioni future è anche un contributo che arricchisce vita sociale, culturale. È un contributo per la “vita bella” di una città.
Sappiamo anche che il Battistero di San Giovanni Battista attende di concludere il suo restauro conservativo, con la fase seconda, quella che riguarda l’edificio e le camere ipogee presenti al di sotto. Sono fiducioso che non mancherà chi – accolto questo mio accorato invito – si spenderà per questa nobile causa. Perché infine la struttura è ciò che può sostenere anche la bellezza.
Ringrazio anche i mezzi di comunicazione per favorire la diffusione di questo evento a un pubblico ampio, che speriamo possa venire a vedere questo scrigno di arte, fede e tradizione.
Mi pregio quindi di inaugurare – nell’ambito del piano di valorizzazione dei luoghi della cultura 2021 – quest’«Apertura straordinaria» del Battistero di San Giovanni Battista, per la quale ringrazio nuovamente il Soprintendente che se ne è fatto carico e promotore, e con Lui il Ministero della Cultura. Auspico che, ravvivando in tutti noi la comprensione del valore dell’arte cristiana quale segno visibile e universale della fede in Gesù Cristo, Figlio di Dio entrato nella storia dell’umanità, cresca anche la coscienza ecclesiale.
Grazie.
Il Signore benedica Voi tutti, la nostra Città, la nostra Chiesa.
+ Claudio Cipolla
vescovo di Padova