«Quando il medico si avvicinò per dirmi che mio marito non ce l’aveva fatta, mi sembrava impossibile. In braccio avevo mio figlio di due anni, il quale fece per mettermi il suo ciuccio in bocca e mi disse: “Non piangere mamma”». «Se non avessi avuto la preghiera di tante persone per me, non credo ce l’avrei fatta». Sono due frasi di Maria Elisa, vedova, mamma di Emanuele. Chi la incontra, qui a Villa Immacolata, ed entra con lei in questi discorsi, entra nel realismo del dolore ma anche nel “dono” che la morte potrebbe essere.
La giornata di domenica 7 aprile non è una rielaborazione del lutto. È, invece, un tentativo di stare di fronte alla morte con tutto il suo peso e con il desiderio di trovare anche nelle storie degli altri che saranno presenti, strade di Vangelo, strade di bene da percorrere poi in solitaria. Sì: perché di fronte alla morte si è soli. Nessuno ci potrà capire e nessuno può pretendere di essere capito!
L’appuntamento è a Villa Immacolata a Torreglia dalle 9.30 alle 15.30.
Accompagna Maria Elisa Baccaglini, nata nel marzo del 1972. Sposata a maggio del 1996. Nel 1998 nasce Emanuele e il 17 marzo del 2000 il marito Cristiano muore in un incidente stradale. Lavora a Villa Immacolata come cuoca, responsabile del volontariato e dei campi di lavoro. Ha come esperienza l’accompagnamento di gruppi alla manualità e alla riflessione sui temi importanti della vita.