Veglia missionaria d’invio: audio e foto

Online l'omelia del vescovo Claudio e la testimonianza di don Alejandro Solalinde

La messe è molta… e GRIDA è il titolo della Veglia missionaria che è stata presieduta dal vescovo Claudio venerdì 20 ottobre in basilica Cattedrale a Padova. Nel calendario del mese missionario – ottobre – la Veglia missionaria è il momento in cui la Chiesa di Padova prega per tutti i missionari sparsi nel mondo (sono 665 quelli di origine padovana, tra cui 21 fidei donum); accoglie quanti rientrano in Diocesi dopo il servizio in missione e affida al Signore quanti, invece, sono pronti a partire (in tutto 16 persone).

Quest’anno a prendere dalle mani del vescovo Claudio la croce d’invio sono stati due missionari fidei donumdon Mattia Bezze, già parroco di Bronzola e Fiumicello, che prenderà il volo per la missione diocesana in Ecuador e don Giuseppe Cavallin, che a breve lascerà l’unità pastorale di Arsiè per raggiungere la missione diocesana di Roraima, in Brasile, avviata ufficialmente lo scorso gennaio. Un altro presbitero, Ivan Chverenchuk dell’Eparchia di Buchach (Ucraina), non partirà, ma arriverà in missione come collaboratore della comunità greco-cattolica di rito bizantino presente in Diocesi di Padova.

Hanno ricevuto poi il mandato missionario, ciascuno per il proprio servizio, 13 volontari di Medici con l’Africa – Cuamm: tre raggiungeranno il Mozambico (Valentina Brugnolaro, specializzanda in pediatria e due medici, Cristina Bullo e Giulia Toldo); sei la Tanzania (i medici Laura Villosio e Lorenzo Dal Lago con la moglie Daniela Masiero; gli amministrativi Federico Ferrante, Giovanni Palazzi e l’esperta comunitaria Gaia Novella); tre l’Etiopia (i medici Teresa Dalla Zuanna, Marta Lunardi e lo specializzando Alberto Lasagni) e un medico – Angela Onisto – raggiungerò l’Angola.

Sono stati accolti e ringraziati per il loro servizio missionario quanti in questi mesi sono rientrati: il fidei donum don Mauro Da Rin Fioretto, rientrato dall’Ecuador; don Fernando Lorenzi, rientrato dalla Germania; il comboniano fratel Alberto Parise, rientrato dal Togo; le salesie suor Riccardina Savio, rientrata dal Brasile e suor Edvige Garbuio, rientrata dal Brasile; l’elisabettina suor Silvia Melato, rientrata dal Kenya; la missionaria laica Maria Rosa Bernardi, rientrata dalla Germania; Maria Pinton, consacrata della Comunità di Villaregia, rientrata da Porto Rico; Daniela Merlani, cooperatrice delle oblate di Maria Immacolata, rientrata dall’Argentina; Tiziano Terzo, volontario dell’operazione Mato Grosso, rientrato dal Perù e lo scalabrinaino padre Raffaello Zanella, rientrato dal Belgio.

La Veglia d’invio, che anticipa la giornata mondiale missionaria di domenica 22 ottobre, ha visto la straordinaria partecipazione e testimonianza di don Alejandro Solalinde, prete messicano, autore del libro “I narcos mi vogliono morto”, candidato al Premio Nobel per la Pace 2017 per la sua azione contro i trafficanti dei migranti e il sistema di corruzione che li sostiene. Don Alejandro, più volte minacciato a morte dai narcotrafficanti, è costretto a vivere sotto scorta per aver denunciato i terribili crimini contro i migranti che, mentre cercano di raggiungere gli Stati Uniti dal Centro America, vengono rapiti, torturati, violentati e uccisi.

La Veglia anticipa la Giornata Mondiale della Missione che tutta la Chiesa celebra domenica 22 ottobre 2017.

 

 

 

 

fonte: ufficio stampa diocesi di Padova

Veglia missionaria dell'invio 2017

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