Nella domenica “in laetare”, nella domenica della gioia, in cui veniva proclamato il Vangelo del Padre Buono, le comunità cattoliche che si sono raccolte nel Duomo di Padova attorno al vescovo Claudio sono state una “profezia di fraternità”. Durante la Santa Messa della “Festa delle Comunità”, il vescovo ha sottolineato: “Noi stiamo proclamando ciò che l’uomo ritiene impossibile: la fraternità e la pace tra popoli diversi. Noi qui ci riconosciamo fratelli e sorelle attorno allo stesso Padre. Celebrando questa eucarestia, ci impegniamo a custodire la forza e l’amore che nasce dalla fede in Gesù Cristo”. Nel saluto ad un’assemblea rappresentativa di tanti Continenti ha raccomandato di “testimoniare, diffondere e custodire la fraternità e la pace”.
Nell’introduzione alla celebrazione don Gianromano Gnesotto, direttore dell’Ufficio per la Pastorale dei Migranti, ha evidenziato che “di fronte ai fatti drammatici della guerra, di cui proviamo vergogna, siamo maggiormente motivati alla solidarietà accogliente e alla realizzazione di progetti di fraternità e di pace”. Ed ha ricordato l’espressione significativa che Giovanni Paolo II usò nell’enciclica «Slavorum apostoli»: “L’Europa respira con due polmoni”. Un’idea illuminante, che si è poi travasata nella stessa costruzione dell’Europa con questo significato: “una comunità di Stati che mantengono ciascuno la propria identità, ma riconoscono ciò che li unisce e un vantaggio reciproco nel sostenersi a vicenda, come in una famiglia”.