Martedì 28 novembre, Juba, la capitale
Giovane e infuocata da un sole cocente. Piste in terra battuta, polvere e povertà. Il coprifuoco dalle 20 alle 7 del mattino seguente ti ricorda che la calma è solo apparente. L’insicurezza si respira ovunque. Qualche foto meglio non farla. Domani mattina prima delle 7 niente corsetta fuori dal compound dove alloggiamo: non si può, è troppo pericoloso. I nostri amici del posto, medici, responsabili vari e gente comune in tanti modi e con tanti argomenti cercano di convincerti che le cose stanno migliorando, che la gente è stanca e che presto finirà. Leggi nei loro occhi una grande fatica, al punto che sembra che neanche loro ci credano. Si sforzano di dirlo ma sanno che non è così. La povertà è forte e diffusa, tante aree del Paese rimangono instabili e fuori controllo, tanta ancora la fame.
Ciononostante si lavora con tenacia, ogni giorno, per dare risposte concrete ai bisogni primari di salute per mamme e famiglie, fiduciosi che solo così si costruisce un futuro diverso e migliore.
Mercoledì 29 e giovedì 30 novembre, Ospedale di Lui e dintorni
Sulla pista rossa che ci porta all’ospedale incrociamo tanti giovani in mimetica e kalashnikov. Li vedo da vicino, i loro occhi pieni di solitudine e abbandono. Impauriti e affamati. In ospedale il lavoro di Giuseppe, Alessandra, Mariangela e dei colleghi locali, continua silenzioso e ostinato. Oggi è un giorno speciale, di festa. Alla presenza della ministra della salute e di tutto lo staff abbiamo iniziato una nuova attività a favore di mamme e bambini. Sarà Andrew, un volontario gallese sulla cinquantina, arrivato proprio oggi, a portarlo avanti insieme a personale locale. Andremo nei villaggi e nelle comunià per fornire cure primarie, cibo e vaccini, per educare e formare. Molti posti e centri di salute saranno da riabilitare e attrezzare, il personale andrà formato e motivato. Insieme, per costruire anziché demolire.
Verso sera esco e per strada osservo due ragazzi di ritorno dalla scuola: grembiule e libro in mano. Un sentimento di consolante allegria mi riempie il cuore.
Venerdì 1 e sabato 2 dicembre, Ospedale di Rumbek e Nyal
Sono le zone dove maggiormente ha colpito la fame. La si vede per strada, al mercato nei banchi semivuoti, in ospedale dove la coda delle mamme con i bambini malnutriti in braccio si ingrossa via via di più. Stiamo lavorando per curare e prevenire, fornendo cibo e farmaci. Le buste plastificate del Plumpynut, pappe nutrizionali che distribuiamo, sono il segno di quanto stiamo facendo per contrastare la malnutrizione…. ma bisogna fare di più!!
Bolle dentro come una lava l’urgenza a fare di più! L’impegno di tutti sul posto è far sì che i farmaci arrivino, il personale sia pagato un po’ di più (la media attuale è di 40-50 $ al mese per un infermiere) e con regolarità (ad oggi il salario arriva ogni 4-5 mesi). È indispensabile motivare e sostenere maggiormente i colleghi locali.
Visitando la maternità dell’ospedale intravedo una giovane ostetrica… accurata, rapida nei movimenti, bella. Il volto mi sembra familiare. Si avvicina e sorridendo mi abbraccia “Welcome father Dante, I’m Amina. Do you remember me?”. È una delle venti ostetriche della scuola di Lui che a giugno si sono laureate a Juba. Amina, nonostante le difficoltà, ora sta dando il suo contributo al paese. Ho fatto fatica a trattenere le lacrime. Troppa la gioia. Un seme di futuro, faticoso e bellissimo!
Contribuisci a sostenere il lavoro dei nostri volontari impegnati sul campo.
Consulta il sito.
Con 6 € puoi donare 200g di latte speciale per un bambino malnutrito.
Con 30 € puoi donare un trasporto d’emergenza in barca a Nyal.
Con 80 € puoi donare un parto assistito presso l’ospedale di Rumbek.
Con 150 euro puoi donare 1 ricovero di 4 settimane per un bambino malnutrito.
Con 300 euro contribuisci alla riabilitazione di un centro di salute a Lui.
Con 30 € puoi donare un trasporto d’emergenza in barca a Nyal.
Con 80 € puoi donare un parto assistito presso l’ospedale di Rumbek.
Con 150 euro puoi donare 1 ricovero di 4 settimane per un bambino malnutrito.
Con 300 euro contribuisci alla riabilitazione di un centro di salute a Lui.
fonte: Medici con l’Africa Cuamm