SPOSARSI
Perché sposarsi in chiesa?
Sposarsi in chiesa significa sposarsi in seno a una comunità che crede nella presenza reale di Gesù Cristo, suo Maestro e Signore, capace di portare a compimento la promessa di vita e di amore custodita dal desiderio degli sposi. Strada facendo, i coniugi colgono, nell’ascolto del Vangelo e nel pane eucaristico, lo Spirito di Gesù, lo Spirito Santo, che gli aiuta a promuovere una comunione duratura nel tempo e a diventare sacramento, ovvero segno sacro dell’amore di Dio presso figli, famigliari, amici che incontrano lungo il cammino. L’uomo e la donna sono fragili dinanzi a un futuro insieme promettente e, per questo, hanno bisogno dell’amore di Gesù e del Padre.
Perché prepararsi al matrimonio con un "itinerario"?
"Itinerario" dice cammino e, in particolare, cammino di riscoperta della propria fede in Gesù, del proprio essere figli del padre, della necessità di affinare l’arte di amarsi, ossia di cercare il bene dell’amato/a, decentrandosi dal proprio io. La presenza e testimonianza di coppie di sposi e di famiglie che hanno già percorso un tratto di vita matrimoniale incoraggia i giovani nel dubbio, li consola nelle asperità e ricorda che i frutti maturano nella dedizione, nella pazienza e nell’attesa. Infine, un itinerario aiuta a maturare, se è possibile costruire una concordia di valori e una comunione di vita destinata a durare nel tempo poiché fare famiglia è più che essere innamorati!
Può partecipare anche un ateo o chi non ha ancora ricevuto tutti i sacramenti dell'iniziazione cristiana?
Anche un ateo o chi non ha ricevuto tutti i sacramenti dell’iniziazione cristiana può partecipare all’itinerario di preparazione al sacramento del matrimonio con la consapevolezza tuttavia che la fede è adesione affettiva ed esistenziale a Gesù e non solo adesione intellettuale. Qualche volta uno dei due si dichiara ateo e come tale va rispettato. Gli si richiede tuttavia una iniziale apertura per mettersi in gioco come persona se poi i due giovani dovessero maturare la decisione di sposarsi, la chiesa chiede alla parte che non crede di rispettare la fede e la pratica religiosa di colui o colei che crede e di non impedire che i figli possano essere educati cristianamente. Per la parte che non avesse ricevuto il sacramento della cresima, il parroco e la comunità richiedono un passo per accogliere il dono dello Spirito Santo che la consacra quale apostolo di Gesù e del Vangelo. Un approfondimento e informazioni specifiche a questo proposito si trovano qui.