Prosegue il cammino del Sinodo della Diocesi di Padova: la scorsa domenica 30 aprile in Seminario si è ritrovata l’Assemblea sinodale, presieduta dal vescovo, mons. Claudio Cipolla, per il secondo incontro della prima sessione di lavori.
Ogni sessione di lavoro – ne sono previste sei fino a dicembre 2023 – si compone di due incontri. I lavori della prima sessione di lavoro hanno visto la lettura e l’approfondimento dello Strumento di lavoro 2, in cui sono stati raccolti e sistematizzati dalla Presidenza del Sinodo i frutti del lavoro fatto nei mesi precedenti dai gruppi di discernimento e dalle commissioni sinodali.
Lo Strumento di lavoro 2 è composto da una prima parte che evidenza cinque stili generativi (su cui l’Assemblea sinodale suddivisa in 26 gruppi ha lavorato nel primo incontro di sessione, il 15 aprile), su cui si innestano 28 proposte (che sono state oggetto di approfondimento nel secondo incontro di sessione, il 30 aprile).
Gli stili generativi evidenziati sono:
a) la comunità cristiana in dialogo con il contesto sociale e culturale attuale;
b) la spiritualità e l’esperienza di fede: un tesoro da custodire;
c) la qualità delle relazioni, degli affetti e dei legami: le persone al centro e come fine;
d) la fraternità e le collaborazioni pastorali: tutti corresponsabili;
e) la formazione: cristiani si diventa.
Le 28 proposte riferite a questi stili generativi rappresentano delle leve su cui attivare quel cambiamento che la Chiesa di Padova sta cercando per disegnare un nuovo volto di Chiesa che risponda ad alcune domande che il vescovo Claudio ha rilanciato all’inizio del secondo incontro della prima sessione: come essere oggi Chiesa che annuncia il Signore Gesù? Come la liturgia parla di Gesù? Come la carità parla di Gesù? Come la Chiesa parla di Gesù ai giovani e agli adulti di oggi?
Dopo un primo momento assembleare di preghiera e di orientamento per i lavori, i 26 gruppi, in cui è suddivisa l’Assemblea sinodale, si sono ritrovati per lavorare sulle 28 proposte, alla luce di tre criteri di riferimento:
a) La conversione in chiave missionaria della pastorale
Non si tratta di avviare una “sistemazione” migliorativa o di operare un “adattamento” di quello che si fa già, ma di puntare a un rinnovamento e a un cambiamento significativo in ordine a una riforma delle prassi pastorali e delle strutture dell’intera Diocesi per continuare a evangelizzare (cfr. Evangelii gaudium, 25-28).
b) L’urgenza dell’evangelizzazione
Il fine ultimo di ogni azione ecclesiale, cioè annunciare il Vangelo in modo inculturato, chiede di individuare ciò che è prioritario, necessario ed essenziale ora per l’intera Diocesi, spingendo lo sguardo in avanti e creando le condizioni spirituali e strutturali per il domani della nostra Chiesa (cfr. Evangelii gaudium, 30-31).
c) La sostenibilità realizzativa
L’Assemblea sinodale, espressione di tutte le realtà e identità ecclesiali della Chiesa locale, pur prendendo in considerazione tutte le proposte emerse, è chiamata a deliberare su alcune più decisive e alle quali le comunità parrocchiali, gli Organismi di consiglio e gli Uffici diocesani potranno dedicarsi per svilupparle e realizzarle (cfr. Evangelii gaudium, 33).
Con la seconda sessione, che inizierà venerdì 12 maggio, si inizieranno a focalizzare con più precisione le proposte su cui si concentreranno i lavori del Sinodo nei prossimi mesi, attraverso un lavoro di discernimento con più modalità: individuale nei gruppi e in plenaria.
Si possono seguire gli aggiornamenti del Sinodo tramite il sito sinodo.diocesipadova.it: qui si possono trovare tutti i materiali finora elaborati, lo Strumento di lavoro 2, le Schede elaborate dalle 28 Commissioni di studio in base al materiale raccolto dai gruppi di discernimento sinodale; una lettura della Presidenza del Sinodo del materiale finora prodotto.
Sul sito vengono inoltre aggiunti per ogni incontro un “diario di bordo” che raccoglie gli elementi salienti dei lavori, le foto e un video che racconta il momento introduttivo di ciascun incontro.
Il Sinodo diocesano vede al lavoro 366 persone ma l’intera Diocesi ne è coinvolta attraverso i volontari di alcune parrocchie che supportano di volta in volta la preghiera e la logistica degli incontri e grazie alla disponibilità di molte parrocchie di tenere le “chiese aperte” durante i lavori del sinodo per accompagnare l’Assemblea sinodale con un momento di sosta orante per chi lo desidera.
Inoltre una “squadra” di comunicatori aiuterà e terrà viva la comunicazione del Sinodo nelle parrocchie.