Anche quest’anno viene rilanciata la Settimana della Comunità, all’inizio della Quaresima, come occasione di rinnovamento interiore e comunitario.
Di seguito, e anche in allegato, alcune note che indicano senso, stile e modalità della proposta.
don Leopoldo Voltan
Settimana della Comunità 2019
È sempre posta, come gli anni scorsi, all’inizio della Quaresima, dal 6 marzo (Mercoledì delle Ceneri) al 12 marzo 2019. L’inizio della Quaresima, che invita ad un rinnovamento interiore e comunitario, ci sembra la collocazione adeguata per questa proposta.
Fermarsi accanto a Gesù, mettendo il Vangelo al centro. L’incontro con Gesù, il Vivente, fonda il nostro essere comunità. Nelle dinamiche normali ed essenziali della vita comunitaria, nelle relazioni calorose e vere tra di noi avvertiamo la presenza buona e misericordiosa di Gesù.
La Settimana vorrebbe essere l’occasione per riconoscerci in relazioni affidabili tra le persone della parrocchia. È un segno piccolo di quello stile di vita comunitario che diventa il requisito anche di un possibile annuncio della fede. In questo senso è bene liberarsi anche dall’ansia di raggiungere tutti e che tanti altri necessariamente conoscano ed entrino in comunità.
La Settimana si propone anche come un’occasione per andare all’essenziale della vita parrocchiale. Un esercizio che ci stimola a valorizzare ciò che più conta per le nostre comunità. Auspichiamo, pertanto, non il sovraccaricarsi di attività, ma alcuni momenti semplici in cui “sostare” con il Vangelo. È possibile anche “togliere”, rispetto alle molteplici esperienze parrocchiali.
La Settimana della comunità vuole creare mentalità e quindi va ripetuta negli anni come una buona prassi. Va ricordata la necessità di avviare dei “processi”, piuttosto che puntare al risultato.
La Settimana si inserisce anche nel cammino della Quaresima di fraternità, proposto dall’Ufficio Missionario per la Quaresima 2019, “Presta orecchio … al grido del mondo”. Stimolati dalla Parola di Dio, dall’esempio di alcuni testimoni, dai racconti di vita e dai progetti di speranza di chi vive la missione oggi, ci mettiamo in ascolto di Dio e dei poveri.
Va evidenziata la libertà della proposta (non deve essere pressante ed invasiva) e la gratuità di chi partecipa (non abbiamo risultati o mete quantificabili da raggiungere).
Gesù e il Vangelo utilizzano anche tanti linguaggi, quindi si possono prevedere anche momenti che attingano dall’arte, dalla musica, dal cinema, se possibile e senza forzature.
Le nostre parrocchie sono ricche di tanti incontri e attività, fissati magari da tempo per cui potrebbe essere difficile spostare date già scelte. Il suggerimento che diamo è che gli incontri dell’Iniziazione cristiana, dell’Acr e degli scout (…) si integrino con la Settimana. Quindi che il “taglio” di queste esperienze, se non sono rinviabili, sia legato alle relazioni e allo stare in comunità. Va evitato però, che si sospendano e basta. Ad altre realtà, Organismi di comunione, gruppi educativi di giovanissimi e giovani, genitori ed adulti, va presentata l’opportunità della Settimana. Si può chiedere anche ad altre realtà (sportive, ricreative ed altro) in relazione con la parrocchia, di accogliere, se possibile, la proposta della Settimana.
Chiaramente ogni comunità fa le proprie scelte e dà la propria tonalità alla Settimana, per cui queste indicazioni vanno intese più come suggerimenti che come linee operative precise.
a. La chiesa aperta dal pomeriggio alla sera (ad esempio dalle 18 alle 21) con la possibilità di celebrare il sacramento della Penitenza. Meglio se, anche dall’esterno, con piccoli segni (luminarie o altro) si comprende che la chiesa è aperta e disponibile ad un tempo silenzioso di preghiera e di ascolto del Vangelo. Se possibile, ci sia il libro dei Vangeli esposto e messo in evidenza, in un luogo centrale della chiesa.
b. Due celebrazioni (con una terza opzionale). Sostanzialmente così come sono, con piccole attenzioni, che si possono in libertà fare proprie.
1. Il Mercoledì delle Ceneri. Si potrebbe all’inizio della celebrazione intronizzare il Vangelo, che poi come detto sopra, rimane esposto e visibile per tutta la Settimana. Alla fine della celebrazione, il parroco o un membro del Consiglio pastorale parrocchiale, annuncia il senso della Settimana. Nel Mercoledì delle Ceneri si può anche pensare ad una riflessione biblica o meditazione nel tardo pomeriggio, che apra al tempo di Quaresima, quasi un breve “ritiro spirituale”.
Si può riprendere e proporre anche la prassi, quanto mai significativa, del digiuno. Se la celebrazione in Unità pastorale è unitaria, ogni singola comunità può curare la preparazione di una parte della celebrazione.
2. La domenica, I di Quaresima. Se si verifica la possibilità potrebbero essere tolte delle Messe per dare spazio a una celebrazione senza fretta e allo stare insieme, dopo la celebrazione.
3. L’opzionale celebrazione conclusiva della Settimana in Vicariato (martedì 12 marzo), centrata sul testo della Trasfigurazione (Vangelo della seconda domenica di Quaresima).
c. Una festa o momento conviviale (ipotesi, la domenica mattina con giochi, la celebrazione dell’Eucaristia e il pranzo …) oppure una semplice cena (ipotesi del sabato sera) con tutti gli operatori pastorali, con tutte le persone che in vario modo, vivono e si impegnano nel servizio.
A. La lettura continuativa, nelle serate, quando la chiesa è aperta, del vangelo di Luca (o di qualche parte).
B. Una semplice preghiera per accompagnare la Settimana, che può essere fatta in famiglia, prima o dopo i pasti.
C. Una serata in famiglia, con l’intera famiglia riunita, in cui tutti si offrono spazio e convivialità, in semplicità. Ci può essere anche l’invito a qualche altra famiglia.
D. Un film, una lettura animata … che riporti alla dimensione della vita comunitaria.
E. Le convivenze o settimane di fraternità dei giovani, che possano essere collocate in questa Settimana, nella logica dell’integrazione delle esperienze.