Agli albori dell’autunno 2008 stavo progettando come responsabile la Pastorale dei servizi informatici, un ambito nuovo per la diocesi di Padova che mi era stato cucito addosso con abilità sartoriale. Probabilmente era successo qualcosa nei mesi precedenti perché non era di questo che mi aveva parlato il vescovo Antonio nel nostro colloquio personale prima della nomina.
Per alcuni anni, a partire dal passaggio al nuovo millennio, avevo collaborato con l’Ufficio comunicazioni sociali della Cei nel tentativo di coniugare i progressi tecnologici con gli itinerari pastorali e avevo incontrato, insieme ad un team tecnico, quasi tutti i responsabili della comunicazione delle diocesi italiane allo scopo di avviare insieme nuovi servizi per le diocesi.
Una sfida appassionante che ho colto più che volentieri anche per la diocesi di Padova. A gennaio 2009 era già pronto il nuovo sito, 2022.diocesipadova.it nato sulle ceneri di didiocesi.it un portale già pronto e popolato ma mai pubblicato online, con una costellazione di sottositi per gli Uffici di curia e l’anagrafica dell’Annuario trasportata online. Sito diocesano che nel 2016 è stato totalmente rivisto e rifatto.
La prima fatica con cui dovetti fare i conti è stata la pesante condizione debitoria del Centro padovano della comunicazione sociale, la fondazione alla quale il Servizio informatico diocesano era stato affidato per l’ambito amministrativo e gestionale. La scelta, almeno per un paio di anni, fu quella di non acquistare nulla di nuovo e di trasformare gli alti costi dei servizi Internet, che a quel tempo prevedevano personale e provider commerciali privati, in processi a basso costo offerti nelle logica dell’economia di scala dal Servizio informatico della Cei. Questo passaggio ha avuto anche lo scopo di garantire stabilità e sicurezza di tutto ciò che è stato messo a disposizione online. Ricordo con simpatia le prima forme di autofinanziamento che ci hanno permesso di acquistare in autonomia una piccola videocamera sufficiente ad aprire il canale Youtube della diocesi di Padova.
Per alcuni anni abbiamo alimentato anche il portale www.diweb.it, dedicato soprattutto alle notizie provenienti dalle parrocchie e alle attività giovanili. In collaborazione con l’Azione cattolica dei ragazzi abbiamo realizzato i primi percorsi di apprendimento a distanza, i cammini quotidiani di preghiera per l’Avvento affiancati a testi di musica pop (Avvento Pop-up) e la rassegna diocesana di foto dei presepi. Semplici forme di interazione con la base per attivare un rapporto biunivoco anche con l’estrema periferia della diocesi.
Pochi mesi dopo la nascita del Servizio informatico diocesano abbiamo iniziato a sperimentare nuove opportunità proposte dal servizio informatico della Cei, diventando “diocesi sperimentale” e beneficiando così di alcune gratuità e della possibilità di rimanere sempre aggiornati, offrendo servizi utili a livello locale.
Nella trasformazione nel 2013 dell’allora “Servizio per la comunicazione” avviato da don Gabriele Pedrina in Ufficio per le comunicazioni sociali, il Servizio informatico è stato ridimensionato ma ha mantenuto la sua vocazione nell’offrire servizi stabili e sicuri come, ad esempio, Parrocchiemap, una sorta di atlante delle comunità sul territorio con schede essenziali per ciascuna parrocchia.
Rispetto alla media dei servizi offerti da altre diocesi di dimensioni analoghe a quella di Padova ci collochiamo in una fascia intermedia, soddisfacente ma non ancora ottimale. Nessuna sbornia da rilevamento accessi. Manca infatti un’ulteriore spinta dinamica nel diffondere i contenuti prodotti e l’integrazione con i programmi gestionali parrocchiali e diocesani che consentirebbe di risparmiare tempo e fatica nella comunicazione centro-periferia e viceversa.
Spazio per migliorer ce n’è, e non poco, i migliori auguri di buon lavoro a chi seguirà questo innovativo ambito dell’azione pastorale!
don Marco Sanavio
Direttore uscente del Servizio informatico diocesano di Padova
Nell’immagine l’ultima rilevazione prima dell’estate dell’attività di alcuni siti diocesani collegati al settore della comunicazione diocesana