Ripartire insieme, ecco l’obiettivo

Speciale catechesi - maggio 2021

Le Linee guida per la catechesi in Italia in tempo di Covid hanno visto la luce nell’estate 2020, quando la speranza di aver quasi superato la fase critica della pandemia pervadeva ogni ambiente. Nei mesi successivi abbiamo constatato una situazione ben diversa. Di fronte al comprensibile bisogno di riprendere le attività pastorali nelle comunità, il documento invitava a distinguere tra l’urgente e l’importante e optava per la seconda prospettiva, suggerendo un intervento di tipo “strutturale”: «È importante rifuggire la tentazione di soluzioni immediate e cercare di discernere una nuova gerarchia pastorale». Emergono quattro punti: l’ascolto, che mette al centro le persone; la narrazione, forma di comunicazione privilegiata di chi si percepisce amato da Dio e vive da discepolo di Gesù; la comunità, che favorisce una rete di relazioni; la creatività, una sfida che richiede ingegno e realismo da parte di tutti i soggetti ecclesiali impegnati nell’evangelizzazione.

Vengono indicati cinque elementi – le trasformazioni pastorali – che implicano un cambio di mentalità. Agli operatori pastorali viene suggerito di agire con calma sapiente, riservando «un tempo disteso alla formazione, all’ascolto e a processi decisionali che coinvolgano l’intera comunità», che deve farsi attenta a chi, soprattutto in questo tempo, vive una certa distanza da essa, con una prossimità fattiva e sincera, che osa rischiare una parola di Vangelo nell’ottica del primo annuncio. Il dialogo e il discernimento comunitario, anche attraverso gli organismi di partecipazione, permetteranno di immaginare, con creatività e a partire da ciò che già si fa, quanto a tempi, luoghi e modalità di evangelizzazione e catechesi per ragazzi e famiglie, magari vissute insieme, resistendo alla tentazione di soluzioni immediate e focalizzandosi su ciò che è essenziale. L’esercizio della calma sapiente permetterà di sostanziare l’itinerario di iniziazione cristiana con significative esperienze di ascolto della Parola, di carità e di preghiera, come pure di riscoprire la celebrazione dei sacramenti come momento in cui la comunità incontra Cristo: senza la dimensione comunitaria, la celebrazione rischia di ridursi a una ricorrenza privata.

Ci è chiesto di leggere i segni dei tempi, di assecondare l’azione dello Spirito e di accogliere il mondo nella sua concretezza, in una conversione pastorale che trasformi le nostre parrocchie, preoccupate di programmi, scadenze e strutture, in comunità attente alle persone e alla storia, secondo la visione profetica di papa Francesco: «Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione» (EG, 27). Per ripartire insieme e non solo per ricominciare.

Silvia Mancini insegnante,
direttrice dell’ufficio catechistico della diocesi di Arezzo Cortona Sansepolcro e coordinatrice per uffici catechistici della Regione Toscana

 

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