Pubblicato e presentato stamane – sabato 11 novembre 2023, memoria di San Martino di Tours – il Rapporto annuale relativo all’anno 2022, della Diocesi di Padova, che ha come titolo e riferimento biblico il versetto della Prima lettera di Pietro – Pronti a rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in voi. La presentazione, all’Opera della Provvidenza S. Antonio, è stata l’occasione anche per salutare e ringraziare i membri dei consigli parrocchiali per la gestione economica (CPGE) che stanno concludendo il loro mandato e che hanno partecipato alla celebrazione di ringraziamento presieduta dal vescovo Claudio.
Alla presentazione del Rapporto annuale sono stati invitati i membri dei Consigli parrocchiali per la gestione economica, i membri dei consigli di amministrazione degli enti diocesani, i vicari episcopali e i responsabili di uffici e servizi diocesani.
Il Rapporto annuale si apre con l’intervento del vescovo mons. Claudio Cipolla, presenta quindi la Relazione di missione con gli interventi del vicario per i beni temporali don Lorenzo Celi e dell’economa diocesana Vanna Ceretta. Segue il bilancio dell’ente Diocesi, certificato anche quest’anno da PricewatherhouseCoopers Spa, composto da: stato patrimoniale e rendimento gestionale che trovano esplicitazione nella Nota integrativa. Ampio spazio viene dedicato anche alla descrizione della destinazione dei fondi CEI dell’8xmille.
Una sezione raccoglie i dati di bilancio aggregati dell’ente Diocesi con altri enti e un’altra il rendiconto delle parrocchie. Come di consueto viene presentata la carrellata dei dati economici degli enti raggruppati per finalità (carità; carità e solidarietà fra le Chiese; Pastorale della cultura; Pastorale della formazione; società partecipate). Un capitolo a sé hanno rispettivamente il seminario vescovile e l’Istituto diocesano sostentamento del clero.
Quest’anno inoltre viene dato spazio ad altri due aspetti: da un lato la voce di alcuni membri dei consigli pastorali per la gestione economica che brevemente sintetizzano il senso del loro incarico e l’esperienza fatta; dall’altra alcuni “numeri” significativi di una presenza di Chiesa che integra il dato economico. Rappresentano i “valori sociali” di molte persone e del tempo messo a disposizione gratuitamente per alcuni servizi pastorali, per la catechesi, per la carità, per la formazione, numeri che segnalano la vitalità di una Chiesa, nonostante le conseguenze della pandemia e il contesto di progressiva scristianizzazione.
Troviamo che nel 2022 sono stati circa centomila i ragazzi coinvolti nei gruppi di catechesi parrocchiali; accanto a loro 150mila genitori si sono messi in gioco nei gruppi di accompagnamento. E ancora cinquemila catechisti, duemila accompagnatori dei genitori, per un totale approssimativo di 500 mila ore di servizio volontario e gratuito per la catechesi.
Se si guarda all’ambito della carità: sul piano dell’accoglienza si sono messe in gioco 85 parrocchie per un totale di 578 persone accolte (370 richiedenti asilo e 208 in altre situazioni di vulnerabilità); mentre sul fronte Caritas lo scorso anno sono stati 5.600 i beneficiaridi progetti a cui si affiancano altri 3.660 beneficiari del progetto La carità nel tempo della fragilità (che ha accompagnato le conseguenze della pandemia); 20mila ore di volontariato per tremila volontari coinvolti. Senza dimenticare che Cucine economiche popolari hanno erogato 62.546 pasti, 4.214 docce, 2.140 prestazione sanitarie; mentre l’Associazione universale Sant’Antonio ha distribuito ottomila chili di pane.
Ampliando l’orizzonte troviamo 457 missionari di origine padovana nel mondo, 395 animatori missionari in Diocesi accanto a 458 familiari di missionari attivi per le missioni.
Numeri interessanti ruotano intorno alla formazione culturale e spirituale: dai 40mila visitatoridel Museo diocesano e Battistero (con un netto incremento dopo la valorizzazione della proposta di vista a uno dei capolavori del Trecento padovano inseriti nel patrimonio Unesco); alle 2.800 presenze alle proposte della Fondazione Lanza, ai 25mila studenti coinvolti in servizi e proposte del Centro universitario a cui si aggiungono 20.150 persone che hanno partecipato alle attività durante l’anno.
Così pure Villa Immacolata, la Casa di spiritualità diocesana, ha registrato 13mila frequentatori, 65 proposte di formazione; mentre gli Scout hanno un bacino che coinvolge 4.706 ragazzi e 982 capi; l’Azione cattolica si attesta invece su 6.166 soci e 16mila persone coinvolte nelle proposte con un monte ore di volontariato di circa 740mila ore; e Noi associazione registra 54.963 tesserati.
E non si possono dimenticare i 562 ospiti dell’Opera della Provvidenza e le 242 persone con disabilità che vengono seguite dall’Irpea.
Numeri che rappresentano una Chiesa presente nel territorio e danno speranza a fronte di quelli riferiti ai disavanzi.
Il rendiconto gestionale 2022 dell’ente Diocesi si chiude infatti con un disavanzo pari a 616.394 euro, dovuto a un totale di proventi pari a 9.279.142 euro, a fronte di 9.895.537 euro di costi.
Importante il disavanzo 2022 dell’ente Seminario che registra una perdita di esercizio di 1.292.025 euro, mentre l’attività dell’Istituto diocesano sostentamento clero ha un utile di esercizio di 812.625 euro che va destinato al sostentamento dei sacerdoti e alle manutenzioni del patrimonio immobiliare.
Per quanto riguarda le assegnazioni CEI dell’8xmille, nel 2022 sono stati destinati 1.634.755 euro a interventi caritativi (di cui 559.755 euro per il capitolo carità e missione e 1.075.000 euro in carità diretta); 1.717.885 euro a esigenze di pastorale; 711.993 euro al restauro di beni culturali, per un totale di 4.064.633 euro.
Sul fronte della missione (Cuamm e Ufficio missionario diocesano) e della carità (Caritas, Adam onlus, Associazione universale Sant’Antonio, Fondazione Nervo Pasini, Irpea, Opera Casa Famiglia, Opsa), l’impegno profuso complessivamente supera gli 80 milioni complessivi**.
Di due tensioni che investono la Chiesa parla il vescovo Claudio Cipolla nel suo intervento: una che proviene dalla storia, che porta con sé anche molte opere; l’altra spirituale ed evangelica, mai appagata perché tesa verso «la grande Speranza».
«Noi abbiamo la responsabilità della storia – scrive mons. Cipolla – da cui non possiamo fuggire. Il nostro bilancio consolidato ci racconta di tante iniziative e opere in cui siamo ancora coinvolti. Le abbiamo generate in forza della nostra fede e siamo consapevoli di aver contribuito al progresso umano e sociale del territorio di cui siamo parte. Ma è altrettanto vero che tutto questo ora chiede una valutazione. Il Vangelo ci chiede essenzialità e leggerezza. E quindi scelte. Questa è la nostra scomoda ricerca e la nostra onesta fatica, che in questi anni stiamo compiendo anche nel percorso del Sinodo diocesano».
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**37.269.559 euro è il totale del conto economico dei dati aggregati degli enti caritativi che operano nel territorio (Associazione universale Sant’Antonio, Caritas, Adam onlus, Fondazione Nervo Pasini, Irpea, Opera Casa Famiglia, Opsa onlus); e 47.414.801 euro il totale del conto economico delle realtà che operano nel mondo: Ufficio missionario e Medici con l’Africa Cuamm.