È tempo di bilanci e in questi giorni è stato pubblicato dalla Diocesi di Padova il Rapporto annuale (Bilancio) relativo all’anno 2021. Documento che nei giorni scorsi è stato consegnato dal vescovo Claudio Cipolla alle istituzioni padovane*, presenti a un tavolo di confronto in Episcopio, e ai numerosi sindaci del territorio della Diocesi di Padova che hanno partecipato alla festa di San Prosdocimo, patrono principale della Chiesa di Padova.
Il Rapporto annuale nelle prossime settimane sarà presentato ai parroci e ai vicepresidenti dei Consigli parrocchiali per la gestione economica.
Da sette anni, la Diocesi di Padova pubblica il Rapporto annuale, anche quest’anno certificato da PricewaterhouseCoopers SpA. Titolo del fascicolo relativo all’anno 2021, che racconta attraverso numeri e prospettive la situazione economica e finanziaria della Diocesi e degli enti associati, è Riempite di acqua le anfore, citazione tratta dal brano del Vangelo di Giovanni (Gv 2,1-11), che narra l’episodio delle nozze di Cana, brano di riferimento per il Sinodo diocesano in corso. I versetti del brano evangelico ritornano negli interventi che accompagnano il Rapporto annuale, a partire da quello introduttivo del vescovo Claudio Cipolla: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Il vescovo Cipolla ricorda infatti che «il Vangelo ha bisogno delle nostre storie per essere vissuto così come le nostre storie attendono “quello che lui dirà” per essere completate. Anche quest’anno – sottolinea ancora il presule – invito a prendere visione del Rapporto annuale della Diocesi, dove s’intrecciano la nostra missione di annuncio del Vangelo e la nostra vita umana, anche quella economica. Leggendolo dovremmo vedere e verificare se parla di Gesù, di Vangelo, di divino».
Il vescovo ripercorre poi alcune fatiche vissute durante l’anno in corso (dal discernimento sul futuro del Seminario Maggiore ai “no” detti dalla Diocesi ad alcune parrocchie rispetto a progetti di ristrutturazione) e anche considerazioni rispetto alla situazione post Covid, alle conseguenze della crisi energetica che si sta profilando, senza dimenticare la contrazione dell’elargizione dell’8xmille alla Chiesa Cattolica. Elementi che disegnano una prospettiva per certi versi allarmante, che chiede «un’importante riflessione ecclesiale. Di fatto – scrive mons. Cipolla – siamo nella situazione di dover limitare i nostri impegni e fare i conti con l’effettiva disponibilità economica attuale e futura», senza però scoraggiarsi o perdere fiducia nella Provvidenza.
Il Rapporto propone poi la relazione di missione con due interventi, uno del vicario episcopale per i beni della Chiesa uscente, don Gabriele Pipinato, che si accomiata dal ruolo, e l’altro del nuovo vicario, don Lorenzo Celi, che ne prende il testimone.
«Auguro alla Chiesa di Padova – scrive don Pipinato – che le fatiche che stiamo vivendo, proprio grazie alle cicatrici che lasceranno sulla nostra pelle, ci aiutino a diventare attenti alle ferite di coloro che soffrono di più: più umani, più solidali, più misericordiosi»
Gratitudine e preoccupazione per il nuovo incarico, esprime don Lorenzo Celi, che rilancia: «Siamo chiamati – come più volte ha sottolineato il vescovo Claudio – a riacquistare leggerezza e agilità nell’annunciare il Vangelo, nel celebrare il Signore e nel vivere la carità, cifre costitutive, queste sì davvero irrinunciabili, del nostro essere Chiesa. Per questo siamo sollecitati a compiere scelte di comunione, nello stile evangelico della fraternità e della sobrietà. Scelte capaci di affrontare le sfide del nostro tempo, anche quando sembrano difficili da condividere».
Venendo ai numeri del 2021, anno che porta ancora con sé le conseguenze della pandemia, il rendiconto gestionale 2021 dell’ente Diocesi si chiude con un totale di proventi pari a 10.110.875 euro, a fronte di 11.001.533 euro di costi, con un disavanzo pari a 890.659 euro, il doppio dello scorso anno, in cui l’emergenza Covid aveva ridotto i costi, ma in linea con gli anni precedenti la pandemia.
Per quanto riguarda le assegnazioni CEI dell’8xmille, nel 2021 sono stati destinati 1.614.687 euro a interventi caritativi (di cui 639.687 per il capitolo carità e missione); 1.696.285 euro a esigenze di pastorale; 1.205.677 euro al restauro di beni culturali, per un totale di 4.516.649 euro.
Dando una scorsa veloce ai rendiconti parrocchiali, consegnati da 410 parrocchie su 459 si registra – anche se i dati non sono direttamente confrontabili con gli anni precedenti in quanto varia il numero di parrocchie a cui si fa riferimento – una lieve ripresa delle entrate provenienti dalle sagre parrocchiali (che erano state praticamente azzerate nell’anno del lockdown) e anche delle offerte provenienti dalle collette domenicali e festive, sebbene non siano dati ancora paragonabili agli anni pre-Covid, complice la diminuita partecipazione dei fedeli alla vita liturgica e delle parrocchie, con una riduzione conseguente delle entrate stimabile intorno al 26%.
Sul fronte della missione (Cuamm e Ufficio missionario diocesano) e della carità (Caritas, Adam onlus, Associazione universale Sant’Antonio, Casa del fanciullo, Fondazione Nervo Pasini, Irpea, Opera Casa Famiglia, Opsa), l’impegno profuso complessivamente si attesta sugli 80 milioni complessivi**.
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*a ridosso della festa del patrono principale della Diocesi, san Prosdocimo, il vescovo Claudio Cipolla ha incontrato in Episcopio i rappresentanti delle istituzioni per un momento di aggiornamento sulla vita della Chiesa di Padova e l’esperienza del Sinodo diocesano in corso e di confronto sulla situazione attuale di crisi generalizzata.
**36.499.102 euro è il totale del conto economico dei dati aggregati degli enti caritativi che operano nel territorio (Associazione universale Sant’Antonio, Caritas, Adam onlus, Casa del fanciullo, Fondazione Nervo Pasini, Irpea, Opera Casa Famiglia, Opsa onlus); e 43.624.467 euro il totale del conto economico delle realtà che operano nel mondo: Ufficio missionario e Medici con l’Africa Cuamm.
Rapporto annuale 2021 – Diocesi di Padova