Religiosità Religione Religioni. Un percorso di filosofia della religione è il titolo del volume postumo di don Valerio Bortolin, prete diocesano e docente della Facoltà teologica del Triveneta e dell’Istituto superiore di Scienze religiose di Padova, mancato prematuramente il 10 giugno 2017, a soli 63 anni.
All’interno della collana Sophia Didachē-Manuali; Edizioni Messaggero Padova – Facoltà Teologica del Triveneto esce ora questo testo che raccoglie i dossier che don Valerio Bortolin utilizzava nel corso di “Filosofia della religione”, tenuto per diversi anni all’Issr e alla Facoltà Teologica del Triveneto e che l’autore aveva quasi ultimato. Il libro è stato curato dal prof. don Gaudenzio Zambon con la collaborazione dei proff. Carlo Scilironi e Martino Dalla Valle, che hanno integrato il testo con Prefazione, Postfazione e apparato bibliografico.
La presentazione è in programma mercoledì 19 dicembre, alle ore 17, in Aula Magna della Facoltà teologica del Triveneto a Padova (via Del Seminario 7).
Interverranno: il direttore dell’Istituto superiore di Scienze religiose di Padova, don Livio Tonello; il preside della Facoltà, mons. Roberto Tommasi; il curatore del volume don Gaudenzio Zambon e i collaboratori Carlo Scilironi e Martino Dalla Valle; mons. Francesco Giovanni Brugnaro, arcivescovo emerito di Camerino-San Severino Marche; mons. Giuliano Zatti, vicario generale della Diocesi di Padova.
La presentazione sarà l’occasione per ricordare don Bortolin e anche per consegnare i diplomi degli studenti che hanno completato il percorso dell’Istituto superiore di Scienze religiose (consegna che era in programma durante il Dies Academicus del 30 ottobre scorso, annullato a causa delle condizioni meteorologiche di quei giorni).
Il volume e il pensiero di Bortolin partono da una considerazione: nel tempo dell’indifferenza religiosa e del fondamentalismo è ancora più urgente porsi con serietà la domanda “perché la religione?”. E la filosofia, che da sempre è il luogo delle domande fondamentali dell’esistenza, è chiamata ad approfondire senza sconti l’interrogativo e a ricercarne in profondità la risposta.
Il libro rintraccia così nella religiosità costitutiva dell’uomo la ragione che rende possibile la religione, ma rivendica la rivelazione come fondamento specifico della religione in quanto tale. Senza il primo aspetto la religione si ridurrebbe a una sovrastruttura, senza il secondo sarebbe un umano prolungamento e non l’evento di Dio. Doppia fedeltà, all’uomo e a Dio, in un attento confronto con il problema interreligioso e interculturale, oggi assolutamente imprescindibile.
Dalle pagine emergono i capisaldi del pensiero di Bortolin, che ha contribuito in modo costruttivo e significativo all’elaborazione del profilo accademico dell’Istituto secondo la prospettiva dell’interculturalità e del dialogo interreligioso. Il curatore Zambon ne richiama alcuni tra i principali: «la religiosità come “questione di senso”; l’universalismo delle religioni monoteistiche contestato da più parti perché tendenzialmente violento; la verità cristiana e le verità “altre” con le quali il cristianesimo è chiamato a porsi in relazione anche alla luce del concilio Vaticano II; la libertà di credere e la libertà di pensare come appello alla centralità della coscienza e al primato della fede personale; l’universalità dei diritti umani e l’universalità del dovere per una ricerca e affermazione del bene comune in un orizzonte di trascendenza e di incondizionatezza».
fonte: ufficio stampa della diocesi di Padova