Verrà presentato sabato 26 maggio il Report 2017 curato dall’Osservatorio delle povertà e delle risorse di Caritas diocesana di Padova. L’appuntamento è alle ore 10 in Sala Barbarigo di palazzo Vescovile, ingresso da piazza Duomo 12 a Padova.
Il Report, giunto alla quinta edizione, ha quest’anno come titolo Povertà educative e risorse comunitarie. Infatti, oltre a presentare i dati raccolti nel 2017 nei Centri di ascolto diocesano e vicariali e nei Servizi di Caritas Padova, il Report offre un approfondimento dedicato alle povertà educative, grazie a dei focus group dedicati alle esperienze dei doposcuola in Diocesi.
La mattina si aprirà con il saluto e l’intervento iniziale del vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, cui seguirà l’introduzione ai lavori di don Luca Facco, direttore di Caritas Padova. La presentazione dei dati generali e dell’approfondimento sui doposcuola sarà affidata a Daniele Salmaso dell’Osservatorio diocesano delle povertà e delle risorse. Chiuderanno la mattinata gli interventi di don Lorenzo Celi, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale dell’Educazione e della Scuola e del dottor Andrea Bergamo, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Padova e Rovigo.
«Il Report – scrive nell’introduzione don Luca Facco, direttore Caritas Padova – quest’anno è dedicato, in particolare, all’esperienza dei doposcuola parrocchiali. L’ispirazione ci giunge da don Lorenzo Milani che ha sempre sostenuto che la promozione di ogni persona passa attraverso l’istruzione. Dare la parola significa dare dignità e futuro. La fotografia che affiora dal Report conferma la consapevolezza che nei territori più difficili emergono le persone più motivate. Ne è un esempio, a Padova, il quartiere dell’Arcella: uno dei territori con maggiori sfide per l’alto numero di immigrati, che ha promosso la presenza di doposcuola quasi in ogni parrocchia, in rete, tramite un coordinamento. Con questo rapporto si desidera sollecitare le comunità, l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza di continuare a investire su tutti i minori, italiani, stranieri, ricchi, poveri, integrati, emarginati, fragili o forti, consapevoli del grande potenziale presente nelle comunità che sono capaci in maniera spontanea di attivarsi e mobilitarsi per essere a fianco di questi ragazzi e delle loro famiglie».
Fonte: ufficio stampa della diocesi di Padova