- Istituti religiosi maschili
- Monasteri maschili
- Società di Vita Apostolica Maschili
- Istituti religiosi femminili
- Monasteri femminili
- Società di Vita Apostolica Femminili
- Istituti Secolari Femminili
- Eremite ed eremiti diocesani
- Ordo Virginum
- Sguardo generale
* Quattordici comunità maschili conducono altrettante parrocchie, inserendosi pienamente nella pastorale diocesana e sviluppando tutte le attività programmate collegialmente dal Consiglio Presbiterale e da quello Pastorale. Ad alcuni religiosi sacerdoti e religiose stranieri è stata formalmente affidata, in collaborazione con gli Organismi diocesani (Caritas, Migrantes, Centro Missionario, Pastorale ecumenica), la cura pastorale dei diversi gruppi nazionali di immigrati
* I due monasteri benedettini maschili, oltre che luoghi di preghiera e di lavoro, sono centri di spiritualità e di cultura biblica, liturgica e teologica. In particolare presso il monastero di Praglia opera l’Associazione culturale “Gaudium et Spes”; presso quello di S.ta Giustina, l’Istituto di Liturgia Pastorale, con il ciclo di licenza e dottorato.
* I Frati Minori Conventuali, oltre l’Istituto teologico “S. Antonio Dottore” e le attività della casa editrice “Il Messaggero”, reggono la pontificia Basilica di S. Antonio, dove svolgono intenso servizio liturgico e di confessioni, essendo la basilica Santuario internazionale, meta di numerosi pellegrinaggi e centro di forte spiritualità e devozione.
* Altrettanto apprezzato lavoro svolgono in questa direzione i Frati Minori Cappuccini nel Santuario che custodisce la tomba veneratissima di S. Leopoldo Mandic, come pure nel Santuario della Madonna dell’Olmo in Thiene.
* Centro di molteplici attività religiose, culturali e sportive è sempre stata la Casa dei Gesuiti, ora ridimensionata per l’anzianità dei Padri e l’alienazione del Collegio universitario. Ai carcerati ed ex-carcerati si dedicano due religiosi dell’Ordine dei Mercedari e un presbitero diocesano, con una équipe animatrice di religiosi/e e laici; all’educazione di ragazzi e giovani, i Canossiani. Altri religiosi – come i Salesiani, i Pavoniani, i Rogazionisti – attendono alla scuola e alla direzione di propri istituti scolastici, specialmente professionali. Tengono collegi universitari: Benedettini di S.ta Giustina, Frati Minori Conventuali, Frati Minori Francescani, Salesiani e i Sacerdoti della Società di vita apostolica D. Nicola Mazza.
* In ambito caritativo i religiosi/e operano in modo costante ed ammirevole. Penso alla loro presenza presso l’Opera della Provvidenza S. Antonio (OPSA) o in altre strutture assistenziali. In collaborazione con la Caritas Diocesana sono presenti nelle “Cucine Economiche Popolari” della Diocesi o servono colazioni e pasti a poveri ed immigrati presso le loro case religiose.
- I rapporti tra istituti religiosi e autorità diocesana sono improntati a cordialità e fattiva collaborazione. Complessivamente sono presenti in diocesi di Padova, tra sacerdoti e fratelli, 328 religiosi, suddivisi in 40 comunità.
Le religiose, in numero di 1702 – molte delle quali ospiti in case per quiescenti o infermerie -, sono suddivise in 202 comunità ed operano in prevalenza – ad eccezione naturalmente delle monache – nell’insegnamento e direzione di scuole per l’infanzia (proprie o parrocchiali), elementari, medie inferiori e superiori, centri di formazione professionale. Sono presenti inoltre, anche se sempre meno, negli ospedali e cliniche (solo con presenza volontaria e limitata), case di riposo o centri residenziali per anziani; e ancora, nei centri di accoglienza per bambini e ragazzi in difficoltà, centri di prima accoglienza ed assistenza ad immigrati stranieri, Cucine Economiche Popolari della Diocesi; assistono madri sieropositive, malati di AIDS, ragazze in difficoltà o sottratte alla strada. Circa trenta religiose (italiane e indiane) prestano assistenza presso due importanti realtà della Diocesi: l’OPSA (Opera Provvidenza S. Antonio), il grande complesso ospedaliero che da oltre cinquant’anni accoglie e assiste più di 700 fratelli handicappati psico-fisici; Casa “Madre Teresa di Calcutta”, centro di accoglienza per malati di Alzheimer. All’interno delle comunità parrocchiali si prestano per le diverse attività pastorali, specialmente nel settore catechistico, liturgico e nella visita a malati ed anziani. Alcuni istituti tengono case di spiritualità; molti, collegi universitari: Figlie della Carità (Canossiane), Dimesse, Francescane di Cristo Re, Suore Maestre di S. Dorotea di VE, Orsoline di Gandino, Piccole Suore della S. Famiglia, Società del S. Cuore, Religiose dell’Assunzione, Sorelle della Misericordia, Figlie di S. Angela Merici. Alcune religiose si sono offerte e si stanno ulteriormente preparando per un compito di evangelizzazione, nella forma delle missioni al popolo. Qualche altra è inserita e lavora negli organismi diocesani.
Nel territorio della Diocesi ci sono quattro Case Generalizie femminili: Ancelle di Maria Immacolata (di diritto diocesano), Figlie di Maria Immacolata (Dimesse), Suore di S. Francesco di Sales (Salesie), Terziarie Francescane Elisabettiane. E inoltre qualche Casa Provincializia o Regionale.
- La presenza e l’opera dei religiosi e religiose in Diocesi è preziosa e provvidenziale, ed è molto avvertita e stimata dai fedeli. I religiosi danno, nella Chiesa locale, buona testimonianza di fedeltà al proprio carisma e di obbedienza alla disciplina canonica. Tra Vescovo e famiglie o comunità religiose c’è buona intesa e reciproca stima. Vescovo e Superiori di istituto operano in pieno accordo nel seguire con carità e sapiente vigilanza quegli alcuni casi di religiosi che hanno ottenuto l’indulto di esclaustrazione, specialmente quando si tratta di religiosi sacerdoti.
- Il Vescovo, avvalendosi della collaborazione del suo Vicario Episcopale per gli Istituti di Vita Consacrata, e nel rispetto della natura propria di ogni istituto, si adopera per un coinvolgimento sempre più convinto e valido dei religiosi nella vita pastorale della Diocesi. Religiosi e religiose sono abitualmente invitati ad essere presenti nei momenti più solenni della vita diocesana e a partecipare attivamente a tutte le iniziative pastorali. Il Vescovo, inoltre, si riserva di incontrare spesso e a parte il mondo dei consacrati, o per presentare loro gli Orientamenti pastorali della Diocesi, o per ascoltarne il parere in ordine alle più importanti questioni e scelte pastorali. Si celebra annualmente, il 2 febbraio, con la presidenza del Vescovo, la Giornata Mondiale della Vita Consacrata. Vescovo e Vicario molto si avvalgono delle Segreterie diocesane CISM, USMI e GIS, che molto bene operano nel creare forme di comunione e comunicazione dei religiosi e consacrati tra di loro e con la realtà diocesana.
- Buona è pure la collaborazione tra Diocesi e Istituti religiosi in ordine alle iniziative della pastorale vocazionale, che non mancano. Anche nella Diocesi di Padova il movimento e le scelte vocazionali sono senza dubbio inferiori a quelle di qualche decennio addietro, specialmente nel settore femminile, ma non sono – grazie a Dio – affatto spenti.