L’estate appena trascorsa ha fatto emergere ancora una volta l’importanza e il senso profondo della Pastorale del turismo, coordinata per la diocesi di Padova da don Massimiliano Zoccoletti. Le presenze nelle due principali strutture di accoglienza legate alla diocesi di Padova sono state più che significative: 6500 per quanto riguarda la casa per ferie “Lo scoiattolo” di Asiago e 7000 per il “Park des Dolomites” di Borca di Cadore.
«Per noi prioritaria è l’accoglienza della persona –spiega don Zoccoletti- che sceglie di impiegare il suo tempo libero per un riposo che sia fisico e nel contempo spirituale. Abbiamo scelto anche di offrire un buon servizio per quanto riguarda i rapporti con il personale e l’attenzione ai più fragili. Nella casa di Asiago, poi, offriamo la possibilità di un soggiorno a persone con particolari problemi che non troverebbero facilmente posto in altre strutture ricettive».
L’attenzione alla fragilità è confermata anche dalla testimonianza di un prete padovano che ha prestato il suo servizio pastorale nel mese di luglio: «Ho notato con ammirazione la cura del personale, tanto per fare un esempio, nei confronti di un ospite messo in difficoltà da problemi di memoria e di orientamento, come pure nei confronti di persone disabili. La presenza di più preti contemporaneamente e di un vescovo romano ha offerto agli ospiti più occasioni di confronto e di fraternità reciproca. Ricordo, in particolar modo, come dopo un’omelia feriale un’ospite abbia chiesto la possibilità di un colloquio personale e da lì è nato un percorso di cura pastorale per tutta la famiglia proseguito anche dopo il soggiorno».
Per la gestione della varie strutture è stata fondamentale anche la creazione di Hub (termine anglosassone che indica il centro, il cuore di un’organizzazione), una realtà che consente operazioni di economia di scala, scambi, coordinamento di fornitori e servizi e che ha consentito la creazione di una vera e propria rete delle strutture ricettive nella loro diversificazione. La casa di spiritualità “La Madonnina” di Fiesso d’Artico, ad esempio, fa riferimento ad Hub e offre percorsi e incontri pastorali di alto livello: «Dalla presenza di biblisti molto noti ed apprezzati –spiega Marzia Filippetto, Collaboratrice apostolica diocesana e responsabile della struttura– alla cura personale di tanti ospiti che frequentano sino ai pellegrinaggi o ai percorsi originali che integrano musica, arte o psicologia con la spiritualità cristiana».
Nel progetto “Strutture in rete” redatto da Hub è possibile ricavare alcune delle priorità che hanno orientato gli obiettivi della la Pastorale del turismo: la fraternità, la comunione, la solidarietà e la centralità della persona. Evangelizzazione e cultura sono i due binari che hanno dato forma alle singole proposte ricreative e formative offerte agli ospiti. Il fine di tante fatiche non è il profitto ma la sostenibilità, orizzonte che garantisce una costante apertura alla solidarietà.
Don Zoccoletti cita volentieri una frase dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium inserita anche nel progetto di Hub: «Uscire verso gli altri per giungere alle periferie umane non vuol dire correre verso il mondo senza una direzione e senza senso. Molte volte è meglio rallentare il passo, mettere da parte l’ansietà per guardare negli occhi e ascoltare, o rinunciare alle urgenze per accompagnare chi è rimasto al bordo della strada».