Indebolire la famiglia non giova
«Il bene della famiglia è decisivo per il futuro del mondo e della Chiesa»: è così che inizia il capitolo
secondo di Amoris laetitia dedicato alle sfide della famiglia. È questa la lente con la quale è necessario leggere il capitolo e forse tutta l’esortazione apostolica di papa Francesco. Le relazioni familiari
sono uno snodo nevralgico capace di generare bene. Né pietismo dunque, né sufficienza nei confronti del soggetto famiglia, ma stima e riconoscimento. Lo ribadisce spesso il pontefice. Lo aveva detto anche ai vescovi americani nel 2015 a Philadelphia – «La famiglia per la Chiesa, non è prima di tutto un motivo di preoccupazione, ma la felice conferma della benedizione di Dio al capolavoro della creazione» – richiamando così come si debba essere grati per la contagiosa credibilità di tante famiglie che, anche nelle prove più difficili, custodiscono le loro promesse e la fede.
A partire da questa osservazione papa Francesco, con grande realismo, introduce una serie di complessità e sfide che le famiglie si trovano ad affrontare quotidianamente nelle diverse parti del mondo. Anche la Chiesa ha le proprie responsabilità nel non aver aiutato in modo adeguato le famiglie, come si legge numero 35: «Non abbiamo fatto un buon accompagnamento dei nuovi sposi
nei loro primi anni, con proposte adatte (…). Altre volte abbiamo presentato un ideale teologico del matrimonio troppo astratto, quasi artificiosamente costruito, lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità delle famiglie così come sono». E poco più avanti (numero 36) si può leggere che «abbiamo difficoltà a presentare il matrimonio più come un cammino dinamico di crescita e realizzazione che come un peso da sopportare per tutta la vita». Un appello a rifondare la pastorale e la presenza della Chiesa a fianco delle famiglie.