Il tempo è denaro. Molto più di un adagio popolare, un’equazione che si sta trasformando in identità. «Non hai idea di quanto abbiamo speso quest’anno tra baby sitter per i figli e badante per mia madre» mi ha confidato un amico, consapevole che i momenti migliori con i figli o l’accompagnamento degli ultimi anni dei genitori potrà goderseli poco.
Se il tempo non lo possiamo spendere personalmente dobbiamo acquistarlo da altri e, per maturare un potere d’acquisto sufficiente, abbiamo bisogno di dedicare ancora più tempo al lavoro. Più che un serpente che si morde la coda a volte sembra di essere fronte ad una fatica simile a quella di Sisifo, ritenuto il più astuto tra i mortali, che l’Odissea ci consegna costretto, nell’oltretomba, a rotolare un macigno sin sulla cima di una colline per poi vederlo puntualmente ricadere, ogni volta più lontano. Il tempo a disposizione, infatti non basta mai.
Capita di sentire nel lessico del quotidiano: «dovremmo avere giorni di 25 ore» oppure: «dovrebbero inventare un giorno in più». Così è stato per i cristiani che per celebrare il loro incontro con il Signore risorto lo hanno chiamato “dies Dominica”. Se il sabato è nato in conseguenza del giorno di riposo di Dio dopo aver creato il mondo, la domenica segna il rito della sospensione delle attività per far posto alle relazioni. Il tempo, ormai, è così monetizzato che ha generato in noi l’illusione di poterlo comperare, possedere, commerciare. Ma la festa no, non ha prezzo e non possiamo vantarci diritti.
La festa, per definizione è gratuità e dono, sospensione rituale del quotidiano per gustare la libertà dell’incontro con l’altro e, per chi crede, anche con Dio. Per questo, personalmente, penso che dire no all’esercizio del commercio in occasione delle feste, siano esse domeniche o altre solennità, sia ribadire che come cristiani non possiamo accettare che tutto venga monetizzato, compreso lo spazio dell’incontro, che non si esaurisce nel tempo delle celebrazioni ma si estende alle relazioni della vita.
don Marco Sanavio – direttore 2022.diocesipadova.it