Nella mattina di oggi, martedì 19 luglio 2022, è mancato improvvisamente mons. Pietro Lievore, già arciprete della Cattedrale. Era nato a Lugo di Vicenza il 10 giugno 1935, da Antonio ed Erminia Dal Bianco e si trasferisce poi con la famiglia a Grumolo Pedemonte. Viene ordinato presbitero il 10 luglio 1960.
don Pietro Lievore (Lugo di Vicenza, 10.06.1935 – Padova, 19.07.2022)
Don Pietro nasce il 10 giugno 1935 a Lugo di Vicenza da Antonio ed Erminia Dal Bianco. Il papà poté esercitare solo saltuariamente il suo mestiere di casaro e dovette adattarsi al lavoro faticoso e poco redditizio dei campi. Emigrato in Germania negli anni bui della guerra, era riuscito a rimpatriare prima che fossero chiuse tutte le frontiere. Mamma Ermina, invece, si adattava a ogni lavoro (i campi, la stalla, il cucito …) con animo umile, operoso e lieto. La famiglia, che si sarebbe poi trasferita a Grumolo Pedemonte e a San Sebastiano di Thiene, comprendeva anche Maria Lia (deceduta nel 2019), Francesco Valerio e Caterina.
Don Pietro viene ordinato presbitero dal vescovo Mons. Girolamo Bortignon il 10 luglio 1960 nella chiesa del Seminario: il gruppo comprendeva 22 giovani.
Il primo incarico lo vede insegnante nel Seminario Minore (il “Barcon”) per le classi medie. Nel frattempo è cooperatore festivo in alcune parrocchie (Rocchette, Cassola e Mosson). Nel novembre 1969 è nominato prima vicario economo e poi parroco di Fara Vicentino. Nell’ottobre 1973 è a Padova come parroco di Santa Croce, dove si trattiene per 19 anni. In questo periodo è anche membro del Consiglio economico del Seminario diocesano (1987-1992) e vicario foraneo del vicariato della Cattedrale, incarico che avrebbe ricoperto a partire dal 1988 e senza interruzione fino al 2002. Nell’autunno 1992 è inviato nel centro storico di Padova come arciprete della parrocchia della Cattedrale, diventando subito Canonico con il titolo di “Santa Maria”. Nel 1994 è anche convisitatore nella prima visita pastorale del vescovo Antonio Mattiazzo.
Nell’autunno 2014, terminato il suo ministero nella Cattedrale, diventa penitenziere e collaboratore nelle parrocchie della nuova unità pastorale della Cattedrale, con discrezione e disponibilità nei confronti dei successori. Martedì 19 luglio 2022 don Pietro muore improvvisamente nella Casa del Clero, dopo «una vita lunga, condotta nella semplicità e nell’ordine» (10.06.2021).
Don Pietro aveva ereditato dalle origini contadine pazienza, saggezza, capacità di condivisione e profondità di pensiero. Conoscitore dell’animo umano, era attento alle famiglie e alle persone delle comunità affidategli delle quali condivideva il vissuto, le gioie e le sofferenze con una bella intuitività. Nel dialogo personale sapeva essere accogliente, profondo e partecipativo. Il tono delle parole di don Pietro dicevano paternità e autorevolezza, delicatezza e determinazione: «coraggio» e «godo» erano abituali espressioni che comunicavano il suo coinvolgimento nella vita altrui. Uomo dal tratto fine, signorile e sobrio allo stesso tempo, era persona di cultura senza alterigia, estimatore dell’arte, custode dei beni artistici e curioso intellettualmente.
La sua vocazione era solida come una roccia e il sacerdozio rimaneva al primo posto, fino a consumarsi per le persone. Fedelissimo alla preghiera personale, alla celebrazione quotidiana della messa e al servizio della confessione, parroco a tutto tondo (l’azione pastorale era la sua vita), per quanto fosse una figura classica di prete e di parroco, aveva fatto della riforma conciliare una svolta che sempre lo occupava nel pensiero e nella progettazione.
«Ho vissuto il mio sacerdozio con gioia, camminando con la Chiesa, i miei vescovi e i sacerdoti collaboratori. Di tutto sia ringraziato il Signore, in eterno». «Il mio sacerdozio, la mia vocazione, la mia ricca esperienza di parroco, in belle e ricche spiritualmente comunità, è stato per me un grande dono del Signore. Affido la mia vita alla misericordia del Signore e accetto da Lui questi anni della mia vecchiaia e, come disporrà Lui, la morte che vorrà» (Testamento spirituale, 13.11.2015)
Le esequie saranno celebrate nella Cattedrale di Padova venerdì 22 luglio 2022 alle ore 11 dal parroco don Giuliano Miotto (essendo il vescovo Claudio impegnato in una visita in Etiopia). Nella cripta della Cattedrale è stata esposta la salma per quanti vorranno renderle omaggio. Dopo le esequie, la salma sarà portata nella tomba di famiglia a Grumolo Pedemonte.