Lunedì 8 marzo 2021 Papa Francesco ha nominato Vescovo della Diocesi di Rumbek (Sud Sudan), il padre Christian Carlassare, comboniano, finora vicario generale della Diocesi di Malakal. Mons. Carlassare, 43 anni, è tra i vescovi più giovani del mondo.
Nato il 1° ottobre 1977 è originario di Piovene Rocchette in Diocesi di Padova e con la Diocesi di Padova, in particolare con il Centro missionario diocesano, padre Christian ha sempre mantenuto uno stretto rapporto. E tuttora il Centro missionario sostiene alcuni progetti seguiti dal comboniano in Sud Sudan.
Padre Carlassare, professo solenne dal 2003 e sacerdote dal 2004, è in Sud Sudan dal 2005, dove a svolto vari incarichi: vicario (2006-2007) e parroco della medesima parrocchia nello Stato di Jonglei (2007-2016); membro del Segretariato dell’animazione vocazionale e della formazione di base (2011-2019); consigliere provinciale dei Missionari Comboniani (Sud Sudan) (2012-2019); segretario del Consiglio provinciale dei Missionari Comboniani (2014-2016); vice provinciale in Sud Sudan (2017-2019); promotore delle vocazioni e direttore del corso di orientamento (pre-Postulantado) per i Missionari Comboniani a Moroyok (Juba) (2017-2020). Dal 2020 finora è stato vicario generale della Diocesi di Malakal.
Al vescovo eletto di Rumbek giunge anche dalla Diocesi di Padova un fraterno augurio per questa missione a cui è stato chiamato. Il vescovo Claudio Cipolla ha infatti inviato una lettera di felicitazioni, di vicinanza e di sostegno:
«Accogliere con disponibilità il ministero episcopale – scrive mons. Cipolla – è una sfida non da poco, penso in particolare nella situazione del popolo e della Chiesa in Sud Sudan. Anni di violenze e di ingiustizie – che hanno generato povertà e odio – costituiscono un contesto difficile, contesto in cui far risuonare la parola del vangelo è davvero importante. Sarai testimone della Parola della riconciliazione e del perdono, della dignità di tutti gli esseri umani, della vocazione a essere raccolti nell’unità della Chiesa al di là delle divisioni etniche e tribali (…) Il tuo essere missionario in Sud Sudan in qualche modo restituisce la testimonianza di santità che la sudanese Giuseppina Bakhita ha offerto alla gente di Schio e dintorni nel secolo scorso: lei ha fatto emergere le qualità migliori del popolo sudanese, dilatandole alla luce della fede. E per tante persone dello scledense e thienese la sua vita è stata un segno forte e bello della vocazione universale della Chiesa cattolica. Ed ora tu sei pellegrino e ospite presso i popoli del Sud Sudan: uno scambio fra chiese sorelle! La spiritualità ed il carisma comboniano sono radicati nel dono d’amore che trabocca dal Cuore di Cristo. A quell’amore ti affido, augurandoti la gioia di affidarti completamente alla grazia e di camminare in Cristo unito al popolo che ti è affidato».