«La politica? Figlia dei tempi, all’insegna del consumo, di valutazioni e utilizzi sempre più in base alla velocità, all’immediatezza, al tornaconto personale». Il giudizio è duro, ma Gigi Gui, che di professione fa il sociologo ed è anche direttore della Scuola di formazione all’impegno sociale e politico della diocesi di Padova, non si tira indietro.
«Non vi è dubbio che stiamo vivendo un momento che potremmo definire di declino del senso della politica. Ognuno è più portato a valutare l’agire pubblico, le regole della convivenza, le scelte collettive, non in termini di bene comune ma di opportunità personali. Tutto questo porta a una visione di mero utilizzo della politica stessa in termini di vantaggi, che ovviamente devono essere immediati, rapidi negli effetti. Le risposte che si chiedono sono quelle legate alla sfera del privato, al massimo della famiglia o di una categoria di appartenenza».