Dal 23 dicembre 2017 al 28 gennaio 2018 la Sala Barbarigo del Museo diocesano di Padova ospiterà una mostra davvero particolare e unica: l’esposizione straordinaria di uno dei pochi esemplari del XVI secolo, presenti in Italia e conservato nella Biblioteca Antica del Seminario Vescovile, della Bibbia tradotta in tedesco da Martin Lutero (1481-1546), stampato a Wittenberg, la città di Lutero, nel 1556.
Si tratta dell’unico esemplare, fra quelli segnalati in Italia prodotti tra il 1545 e il 1600 (16 in tutto, tra Padova che ne conserva due, Parma con nove esemplari, Gorizia con due; Milano, Vicenza e Trieste con uno), stampato a Wittenberg e dallo stesso tipografo, Hans Lufft, che curò la stampa della prima edizione, nel 1534. Il volume è stato rilegato, probabilmente a Wittenberg, l’anno successivo a quello di stampa, come risulta dalla data impressa nel piatto anteriore (1557).
Il libro restaurato e ora esposto al pubblico giunge alla Biblioteca del Seminario all’inizio dell’Ottocento, nel momento in cui la soppressione degli ordini religiosi decretata dalla legislazione napoleonica fece sì che molti libri finissero sul mercato. Il bibliotecario Andrea Coi (1766-1836) si impegnò intensamente, pur nella scarsità di mezzi finanziari, per acquistare importanti raccolte di libri e arricchire in questo modo una biblioteca che già godeva di un discreto prestigio. Tra i libri acquistati da Coi, stando a un resoconto di Giuseppe Valentinelli (1805-1874), a cui si deve la storia della Biblioteca del Seminario, figurava anche una Bibbia «tedesca originale di Lutero». Quasi sicuramente si tratta dell’esemplare del 1556.
È un volume di grandi dimensioni (40×30 cm per 12 cm di spessore), stampato in caratteri gotici, illustrato da un numero considerevole di incisioni di Lucas Cranach il Giovane, Hans Brosamer, Georg Lemberger (per un totale di 175 immagini) e ricchissimo di annotazioni manoscritte sui margini. L’opera è stata oggetto di un accurato restauro proprio quest’anno – 2017 – nel cinquecentesimo anniversario dell’avvio della Riforma protestante con la “pubblicazione “delle tesi di Lutero (1517-2017).
L’opera presenta due frontespizi, uno all’inizio del libro, l’altro in apertura della sezione dedicata ai profeti: in entrambi i casi il titolo è collocato all’interno di un’incisione di Lucas Cranach il Giovane (1515-1586) che riprende un tema già sviluppato dal padre, Lucas Cranach il Vecchio (1472-1553), per rappresentare attraverso una composizione di immagini bibliche il criterio con il quale Lutero voleva fosse interpretata la Sacra Scrittura, ossia la distinzione fra la Legge e la Grazia (o fra la Legge e il Vangelo).
La particolarità e unicità di questo esemplare dipendono anche da altri dettagli. In primo luogo, una rara incisione con il volto di Lutero e il testo di un Epitaphium in versi a lui dedicato, incollata nel contropiatto anteriore. L’incisione, acquerellata, è opera di Lucas Cranach il Giovane e risale all’anno 1551.
In secondo luogo la diffusa presenza di annotazioni manoscritte, in tedesco e in latino, di mani diverse, aggiunte al testo stampato fra il XVI e il XVII secolo, che devono ancora essere studiate, ma probabilmente sono note di parroci o teologi impegnati nello studio del testo.
IL RESTAURO
Nel 2017, a 500 anni dall’avvio della Riforma Protestante (1517-2017), grazie alla generosa disponibilità di due sponsor (lo Studio Verde. Image consulting di Ferruccio Ruzzante e la Fondazione di Clubs Lions 108 Ta3 Luigi Marchitelli) e in collaborazione con il Museo Diocesano di Padova, l’Ufficio per i Beni culturali della Diocesi di Padova e la Soprintendenza archivistica e bibliografica del Veneto e del Trentino Alto Adige, la Biblioteca del Seminario Vescovile ha potuto procedere al restauro dell’opera che presentava uno stato di conservazione precario, fin dal suo arrivo a Padova.
L’intervento di recupero, realizzato da Melania Zanetti – Studio Res (Padova), ha riguardato tutte le carte, sia quelle dei fascicoli slegati che quelle ancora solidali alla struttura. Sono state ricomposte le lacerazioni, integrate le lacune, rinforzati i margini indeboliti e a rischio di frammentazione, ancorati con nuovi passaggi di cucitura i primi e gli ultimi fascicoli e riposizionati i fogli 373 e 374.
Sulle componenti della legatura, l’intervento si è orientato a consolidare e integrare gli elementi originali (in particolare il capitello di testa, l’indorsatura superstite e la coperta), ma anche a riprodurre alcuni elementi ormai persi (il capitello di piede e le caselle di indorsatura mancanti), il cui ripristino era importante perché potessero tornare a svolgere le funzioni strutturali a sostegno dell’imponente mole delle carte nelle fasi di apertura e di consultazione connesse con il ritorno del volume alla fruizione e all’esposizione.
Il prolungamento con fili di lino dei doppi nervi originali ha permesso il riposizionamento dell’asse anteriore sul corpo delle carte, mentre sui frammenti minimi del nervo mancante è stato innestato un nuovo nervo, che ha consentito di riprendere e completare i passaggi di cucitura allentati.
Sulla coperta, le operazioni di pulitura sono riuscite a migliorare la leggibilità dell’impianto decorativo e delle singole immagini, rimuovendo per quanto possibile la polvere e i depositi incoerenti che si erano insinuati negli avvallamenti delle impressioni, modificandone la profondità e la comprensione.
«Grazie a questo intervento di recupero – sottolinea il direttore della Biblioteca Antica del Seminario Vescovile, don Riccardo Battocchio – il libro potrà essere messo a disposizione degli studiosi per ulteriori approfondimenti, relativi in particolare alle note manoscritte e alle incisioni. Non è escluso che dallo studio del volume si possa trarre qualche informazione sui rapporti fra il mondo luterano e l’ambiente veneto fra XVI e XVIII secolo».
Durante la mostra temporanea della Bibbia di Lutero restaurata al Museo Diocesano (dal 23 dicembre 2017 al 28 gennaio 2018) oltre a questo pregiato esemplare, saranno esposti anche altri esemplari di Bibbie provenienti dalla Biblioteca Capitolare: alcuni incunaboli (libri stampati nel XV secolo) e alcune cinquecentine (libri stampati nel XVI secolo), appartenuti alla Biblioteca del vescovo Pietro Barozzi; una Bibbia manoscritta del XII secolo (Bibbia Atlantica), un’altra Bibbia in latino cinquecentesca a stampa, con incisioni, e una Bibbia in italiano del Settecento.
A conclusione della mostra, venerdì 26 gennaio 2018, alle ore 18, sarà organizzata una tavola rotonda dal titolo Attorno a una Bibbia luterana nel Seminario Vescovile di Padova.
L’esposizione con la Bibbia di Lutero del Seminario Vescovile potrà essere visitata dal pubblico che accede al Museo diocesano, solitamente aperto nei giorni di giovedì, venerdì e sabato, con orario 14-18; domenica e festivi con orario 10-18.
Nel periodo natalizio l’orario del Museo subirà alcune variazioni.
Sarà infatti chiuso nei giorni 24-25-31 dicembre 2017 e 1 gennaio 2018.
Mentre sarà aperto:
martedì 26 dicembre dalle 10 alle 18
dal 28 al 30 dicembre dalle 14 alle 18
nei giorni 4 e 5 gennaio con orario 14-18
e nei giorni 6 e 7 gennaio dalle 10 alle 18.