Istituito l’Ordo Viduarum. L’annuncio nella festa di Santa Giustina

Lunedì 7 ottobre 2024 - basilica di Santa Giustina

In occasione della festa di Santa Giustina, protomartire padovana e copatrona della Diocesi di Padova – oggi lunedì 7 ottobre 2024 – il vescovo Claudio ha annunciato la costituzione dell’Ordo Viduarum, l’Ordine delle vedove, una forma di vita ecclesiale composta da vedove consacrate a Dio dal vescovo diocesano. Già da alcuni anni, infatti, alcune vedove accompagnate da un sacerdote diocesano (don Paolo Marzellan) stanno facendo un cammino di verifica e approfondimento su questa particolare chiamata.

L’annuncio durante la celebrazione solenne nella basilica di Santa Giustina nel giorno in cui è stato anche firmato il Decreto di istituzione, accompagnato da uno specifico Statuto che regolamenta l’Ordo Viduarum. Del Decreto è stata data lettura al termine della celebrazione dal cancelliere vescovile Sara Ruffato.

Come sta diventando tradizione, la celebrazione della festa di Santa Giustina è stata animata anche quest’anno dal “Coro di voci femminile Santa Giustina”, che raduna un’ottantina di donne provenienti dalle varie corali e cori del territorio, che si ritrovano sotto la direzione di Miledi Miozzo proprio per animare questa celebrazione e accompagnate all’organo da Maddalena Munari.

Tra i numerosi fedeli anche dei gruppi provenienti dalla parrocchia di Monselice e di Montegalda, le affiliate al CIF – Centro italiano femminile provinciale, rappresentanti del Movimento per la vita, delle Collaboratrici apostoliche diocesane, dell’Ordo Virginum, le prime simpatizzanti dell’Ordo Viduarum oltre alle rappresentanze femminili delle forze dell’ordine: Carabinieri, Finanza, Esercito, Polizia Municipale, Croce rossa, Protezione civile.

Durante l’omelia incentrata sul tema dell’amore di Dio il vescovo Claudio si è soffermato sulla vedovanza a cui aveva già nel 2020 dedicato una lettera e ha annunciato l’istituzione dell’Ordo Viduarum:

«C’è una circostanza che ci interpella e diventa occasione per continuare l’annuncio dell’amore di Dio e la testimonianza della fede di un amore che va oltre il tempo e oltre la morte; di quell’amore che nel matrimonio esprime e rende visibile il legame tra Gesù vero sposo e la Chiesa sua sposa. È la possibilità, per le persone vedove, di vivere loro stesse la chiamata alla Resurrezione di non fermarsi al sepolcro ma di andare oltre. L’affettività va vissuta qui e ora perché anche Cristo è qui e ora. Si tratta di stare con Lui in questa diversa situazione che continua ad essere storia sacra, perché Lui possa continuare a guidare la nostra capacità di amare. Si tratta di affidarsi a Dio e di fidarsi di Dio come a suo tempo si è fatto con l’amata o l’amato. Per questo ho desiderato istituire nella nostra Chiesa di Padova l’antico “Ordo Viduarum”, in cui le persone vedove si consacravano, offrendo all’amore tutto di se stessi».

 

«Aver perso la persona amata non significa aver perso la capacità di amare: ed amare è vivere! La nostra ricerca vocazionale si trasforma per trovare forme nuove, espressioni rinnovate di questo amore – ha ricordato poi il vescovoCi può essere chi sta considerando la possibilità di una nuova chiamata alla vita matrimoniale; se questo è ciò che abita il cuore, se questo è ciò che il progetto d’amore di Dio chiede, è importante orientarsi serenamente a dire “sì”: una nuova chiamata al matrimonio infatti non nega, né ri-nnega l’amore vissuto in passato ma dà continuità alla testimonianza d’amore nella Chiesa e per la Chiesa. Oggi c’è tanto bisogno di questa testimonianza!

Altri potranno sentire una chiamata a vivere la propria vedovanza come esclusiva espressione d’amore nei confronti dei figli: non si tratta di paura o di fuga dal mondo dei legami e degli affetti, ma di una possibile chiamata di Dio da discernere. C’è infatti un mondo che attende gesti e segni di gratuità; c’è una Chiesa che ha bisogno di maternità e di paternità per diventare tutta accogliente e affettuosa.

Infine, alcuni o alcune si potranno sentire chiamati o chiamate nella vedovanza ad un dono particolare di sé, una vocazione per mettersi a servizio ed annunciare che la comunione con Dio dà pienezza alla vita. Così la vedovanza diventa annuncio della resurrezione. Rileggere la propria vedovanza come spazio fecondo di trasformazione della sofferenza rende evidente l’incontro con Gesù vero sposo. Si tratta di una nuova chiamata alla quale offrire attenzione ed ascolto con sereno coraggio.

L’“Ordo viduarum” è una delle possibilità per dare alla propria vita un nuovo spazio di amore insieme con la Chiesa».

 

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