INCONTRO MONDIALE FAMIGLIE

4° CATECHESI Il grande sogno per tutti

all’Incontro Mondiale delle Famiglie 2018

Disponibili in cinque lingue, sono corredate da itinerari musicali, video e clip multimediali

http://www.laityfamilylife.va/content/laityfamilylife/it/sezione-famiglia/incontro-mondiale-delle-famiglie/wmof2018.html

“E TUTTI QUELLI CHE L’UDIVANO ERANO PIENI DI STUPORE PER LA SUA INTELLIGENZA E LE SUE RISPOSTE” (LC 2,47)

È la primissima volta che il Vangelo presenta Gesù parlare interagendo con i maestri del tempio con domande e risposte, e dinanzi al Suo parlare lascia tutti stupiti e sorpresi per la Sua intelligenza. È interes- sante notare come il Suo primo intervento non sia un semplice insegna- mento dinanzi al quale i Suoi interlocutori si trovano in silenzio ad ascoltare e basta. Lui, invece, interagisce, dialoga, domanda, ascolta, risponde, e in questo Suo interloquire abbastanza dinamico e vivace sorprende tutti, nessuno escluso. La Sua è una Parola che riesce a toccare tutti, e questo lo si vede sin dalla prima volta che parla. Sin dall’inizio Lui non solo mostra la capacità di personalizzare il Suo dialo-

go con ciascuno che incontra nel Suo cammino, ma anche e soprattutto manifesta il desiderio di rivolgersi a tutti perché Lui «vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità» (1 Tm2,4). Tutti hanno bisogno della salvezza di Dio, e questa redenzione rag- giunge ogni uomo tramite la misericordia divina rivelata nel volto del Figlio. «È per questo dice Papa Francesco che ho indetto un Giubileo Straordinario della Misericordia come tempo favorevole per la Chiesa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza dei credenti»(Misericordiae vultus 3)

Tale invito è rivolto primariamente alla Chiesa, perché è soprattutto lei che «ha la missione di annunciare la misericor -dia di Dio, cuore pulsante del Vangelo, che per mezzo suo deve raggiun gere il cuore e la mente di ogni persona. La Sposa di Cristo fa suo il comportamento del Figlio di Dio che a tutti va incontro senza escludere nessuno» (Misericordiae vultus 12).

Non esiste fragilità o debolezza o miseria umana che annulli o arresti la misericordia divina, ma, anzi, «una volta che si è rivestiti della miseri cordia, anche se permane la condizione di debolezza per il peccato, essa è sovrastata dall’amore che permette di guardare oltre e vivere diversamente» (Misericordia et misera1).

È errato e alquanto fuorviante pensare l’azione misericordiosa di Dio come un premio concesso a chi ha abbandonato la sua miseria. La misericordia di Dio non è mai conquistata o pagata a caro prezzo, ma è sempre donata e offerta gratuitamente a tutti, perché ciascuno, come il figlio prodigo, una volta ricoperto del vestito più bello del Padre che lo attende dal giorno della sua partenza, possa abbracciare una vita nuova. In fondo, è la misericordia di Dio a generare la conversione, e non al contrario. Non sarà mai la conversione umana ad attirare e a conquistare la misericordia divina.

È l’esperienza sempre gratuita e sorprendente del perdono di Dio a mettere in moto nel cuore umano un desiderio vero e sincero di conversione e di cambiamento in una vita nuova.

 

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