IL CROCIFISSO NON PUÒ DIVIDERE
La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, che ritiene illegittima l’esposizione del crocifisso nelle scuole pubbliche, adducendo come motivo il rispetto delle persone di fede diversa da quella cristiana e per salvaguardare il pluralismo educativo di una società democratica, ha posto domande e motivi di riflessione, anche all’interno delle comunità cristiane.
La diocesi di Padova ha fatto proprio il comunicato dei Vescovi italiani, diffuso martedì 3 novembre – pubblicato sul sito diocesano e ripreso dalla Difesa del popolo – e condivide l’invito del papa che chiede ai fedeli e alle comunità cristiane il coraggio della propria fede, anche nelle sue espressioni pubbliche.
La sentenza ha scatenato una ridda di commenti, di prese di posizione e talora anche di gesti pubblici simbolici contro la decisione della Corte di Strasburgo. Alcuni atti plateali – che segnalano un disagio di fronte a una sentenza che non tiene conto della storia e della cultura di un popolo – non sono però condivisibili dalla comunità cristiana: il crocifisso non va strumentalizzato, né può essere usato in alcuna battaglia; né contro alcuna persona. La storia lo ha insegnato.
La rappresentazione della passione e della morte di Cristo, concentrata nel segno del crocifisso, nei secoli è divenuta anche un simbolo umano, culturale, oltre che religioso. Il crocifisso indica il prezzo pagato per creare pace, giustizia, fraternità, accoglienza. È l’icona di chi alla violenza e all’ingiustizia risponde con parole di pace e gesti d’amore. È il simbolo di valori includenti e mai escludenti. Per il cristiano – che da Cristo crocifisso sa di essere salvato – è la cifra della propria fede che, incarnata nella storia e nella vita, ispira anche strutture e istituzioni sociali fondate su valori etici di rispetto e di promozione delle persone, delle culture, delle religioni di tutti.
L’esposizione nei luoghi pubblici – ancora oggi – è memoriale di fede per coloro che credono, e riferimento etico e culturale per quanti – laicamente – in questo simbolo ritrovano quei valori universali che il Cristo crocifisso incarna, a favore di tutti e mai contro qualcuno.
La Diocesi di Padova