L’immagine di bambini, padri e madri che camminano e si fermano nel gelo al confine tra Polonia e Bielorussia. Al presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che aveva ritmato la vita con le parole del fondatore dello scoutismo: “Cercate di lasciare questo mondo un po’ migliore di quanto non l’avete trovato” era ben presente quello straziante vagabondare in cerca di un po’ di calore umano. Si era impegnato senza risparmiarsi per fermare il gelo della disumanità.
Quello sguardo sull’uomo dimenticato e offeso ai bordi delle città europee e del resto del mondo aveva interrogato le coscienze, come un appello a credere che un’altra politica è possibile e quindi doverosa.
Il presidente del Parlamento europeo chiede anche oggi all’Unione europea, a tutti i suoi cittadini, di guardare là dove è il confine tra moralità e immoralità, tra umanità e disumanità. Guardare e agire perché questi migranti continuano a morire nel silenzio, spinti in un fiume, inseguiti da cani, percossi da uomini in divisa.
David Sassoli è la, in mezzo a quella “povera gente” con quella passione per la dignità e i diritti di ogni persona che era sbocciata alla luce della scuola di don Milani, della poesia di padre Turoldo, della testimonianza di Giorgio La Pira, sulla strada dello scoutismo.
Paolo Bustaffa