Quando siamo piccoli, giochiamo con le paperette nell’acqua della vasca ignari che un giorno la sindrome intramontabile della papera gialla colpirà anche noi. Non sappiamo quando diventeremo genitori: a che età, con chi condivideremo l’amore, chi daremo alla luce. Di certo immaginiamo (speriamo?) che non sia un evento proprio dietro l’angolo.
Nemmeno Cate e Ferro, adolescenti ancora alle superiori, mettono in conto di ritrovarsi nel mare aperto del dare al mondo una nuova creatura.
18 anni sono abbastanza una maggiore età per farcela? Chi gli darà una mano? Le insidie sono superabili?
Roah Johnson, regista di madre materana e padre londinese, non è al suo primo film, ma affronta con freschezza e ilarità il tema della genitorialità precoce, portando in scena la leggerezza della commedia italiana e la pesantezza, obbligata, del diventare adulti quando meno te l’aspetti.Quando finisce la scuola, quando tutto ti porterebbe a stare a gambe all’aria verso una bella vita pure deresponsabilizzata almeno per un po’. E invece cresce la pancia e anche i doveri verso una nuova persona. Aumentano le domande autorevoli sulla coppia e anche le difficoltà sull’essere fedeli ad un nuovo orizzonte di vita.