Domenica 22 dicembre 2024 la chiesa dell’Opera della Provvidenza S. Antonio sarà elevata a santuario diocesano dedicato a Maria Madre della Provvidenza, durate la solenne celebrazione delle ore 9.45 presieduta dal vescovo mons. Claudio Cipolla e animata dal coro della parrocchia di Meggiaro.
La messa con il rito di dedicazione della chiesa ed elevazione a santuario diocesano sarà trasmessa in diretta televisiva su Antenna Tre, canale 10 del digitale terrestre e in streaming sul sito della Diocesi di Padova.
L’elevazione a santuario diocesano rappresenta l’attuazione di uno dei “segni” diocesani voluti dal vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla «come segno di attenzione verso le persone fragili e vulnerabili e come apertura al territorio».
L’elevazione a Santuario sarà ufficializzata con la lettura del decreto durante la solenne celebrazione eucaristica in cui ci sarà anche il rito di dedicazione della chiesa dell’Opera della Provvidenza a Maria Madre della Provvidenza, con l’unzione con l’olio del crisma e l’incensazione dell’altare e delle dodici croci poste sulle pareti.
L’elevazione a santuario mariano diocesano dedicato a Maria Madre della Provvidenza riveste la chiesa dell’OPSA di una più profonda venerabilità e preziosità e sottolinea ulteriormente la devozione alla Madonna, già forte ed evidente nel complesso dell’Opera della Provvidenza, che nella chiesa stessa a fianco dell’altare conserva un’icona della Madonna della Provvidenza dipinta da Fernando Michelini (1917-2008).
Il santuario è un luogo sacro – dedicato alla preghiera, alla devozione, alle pratiche di pietà, alla fede praticata – meta di pellegrinaggi individuali e di gruppo, aperto al pubblico.
Nel caso specifico l’elevazione a santuario della chiesa dell’Opsa, che non ha le caratteristiche di una chiesa parrocchiale, assume un carattere simbolico: è il segno fisico che rimanda alle esperienze di Provvidenza e di cura proprie dell’intero complesso dell’Opsa.
«La presenza di un santuario all’interno di una struttura sociosanitaria – commenta mons. Roberto Ravazzolo, direttore generale dell’OPSA – ci ricorda che l’approccio alla salute di una persona non può escludere la sua dimensione spirituale, e quindi la cura del silenzio, dell’interiorità della spiritualità. L’Opera della Provvidenza ha questo nome anche per la tanta provvidenza di cui vive, fatta di cose che vengono messe a disposizione dell’OPSA, ma anche di tempo, di energie, di creatività. Dedicare il santuario a Maria Madre della Provvidenza è mettere alla nostra attenzione la vita di questa donna che ha aperto il cuore alla provvidenza di Dio e ne è diventata tramite per il mondo».
L’intero complesso dell’Opera della Provvidenza S. Antonio sarà inoltre un “luogo giubilare” nell’ormai prossimo Giubileo che papa Francesco aprirà la notte di Natale e che a livello diocesano inizierà con una solenne celebrazione presieduta dal vescovo mons. Claudio Cipolla domenica 29 dicembre 2024, alle ore 16, che prenderà avvio dalla chiesa di Santa Maria in Vanzo (Seminario) e dopo il momento processionale si concluderà in basilica Cattedrale a Padova.