Don Ermenegildo (Nildo) nasce a Padova il giorno 1 marzo 1926. Dopo il diploma in agraria, entra in Seminario e viene ordinato sacerdote il 10 luglio 1955, in una classe di 26 preti, tra i quali don Egidio Caporello (poi Segretario della CEI e vescovo di Mantova).
Nel settembre del ‘55 è vicerettore al Collegio Dolomiti Pio X di Borca di Cadore, mentre nel febbraio del 1957 è nominato vicario parrocchiale a Pianiga. Quattro anni dopo è vicario, invece, a Piacenza d’Adige, dove rimane per 8 anni. Nel luglio del 1969 inizia la sua unica e lunga esperienza di parroco a Fastro di Arsiè, dove rimane fino al 2005, quando Fastro entra nell’Unità Pastorale di Arsiè. Si ritira poi nella canonica del piccolo paese fino al 2010, quando viene accolto all’Opera della Provvidenza. Qui muore il giorno dell’Epifania 2019.
Don Ermenegildo amava leggere la sua vocazione al sacerdozio alla luce della parabola dei contadini chiamati a lavorare nella vigna in diversi momenti della giornata: vista la storia personale, si collocava nel gruppetto dell’ultima ora, ritenendo di aver accolto la chiamata del Signore grazie alle preghiere di una suora elisabettina che aveva stabilito con lui un patto spirituale, impegnandosi a sostenerlo con il ricordo frequente davanti al Signore.
Persona umile e disponibile, visse il suo ministero con fedeltà e dedizione incarnando la classica figura del parroco diligente ed esigente, capace di una pastorale seria e ordinata. Ecco, quindi, le celebrazioni eucaristiche, la grande attenzione al catechismo (portato addirittura prima delle lezioni scolastiche), le confessioni di bambini e ragazzi, la visita agli ammalati, ma anche la preparazione del bollettino settimanale, la promozione delle iniziative sportive per i ragazzi, la Festa quinquennale in onore del santo patrono (Antonio di Padova), la costruzione della nuova canonica, i necessari lavori alla chiesa, la Via crucis lungo il sentiero che porta al Monte Croce.
Partecipava sempre agli incontri vicariali con gli altri preti, mettendo in evidenza arguzia e senso di fraternità, seriosità e scherzosità. Per questo motivo e nonostante il carattere a tratti burbero, la comunità di Fastro ha voluto che rimanesse in canonica, alla conclusione del suo ministero di parroco, senza fargli mancare il proprio affetto.
I funerali saranno celebrati dal Vescovo Claudio mercoledì 9 gennaio alle 15.30 a Taggì di Sotto, dove la salma sarà anche sepolta. A Taggì vi sarà la preghiera del Rosario martedì 8, alle ore 19.