Sono state fissate per sabato 14 gennaio alle 10 nella chiesa di San Giacomo di Albignasego le esequie di don Valerio Pietrobon.
Nato a Reschigliano di Campodarsego il 12.10.1943, fu ordinato prete nell’aprile del 1967. I genitori erano persone di grande fede. Numerosa la famiglia, dentro la quale si ebbe un altro fratello prete, don Franco, deceduto nel 1986 a soli 56 anni.
Fu cooperatore a Dolo (1967-1970), a Santa Croce in Padova (1970-1971), alla Guizza (1971- 1973) e a Perarolo (1973-1976), prima di diventare parroco di Roncaiette, poi anche di Isola dell’Abbà, negli anni 1976-1984.
Venne poi nominato parroco a S. Anna di Piove, dove si trattenne fino al 1992, prima di diventare parroco di San Lazzaro per altri quattro anni. Dal 1996 al 2001 fu assistente ecclesiastico dell’Agesci e degli Scouts d’Europa, fino alla nomina a S. Giacomo di Albignasego (2001), dove è rimasto sino alla morte, sopraggiunta il 9 gennaio all’ospedale S. Antonio di Padova per complicazioni dovute alla cure chemioterapiche.
Divenuto prete all’indomani del Concilio Vaticano II, svolse il ministero presbiterale in vari ambiti, mostrando passione pastorale sia verso i singoli con cui stringeva relazioni e amicizie, sia verso le comunità parrocchiali. Intendeva promuovere la crescita di cristiani adulti e maturi perché fossero in grado di rispondere al mondo e alla cultura moderna sia con la coerenza evangelica, sia con la ragionevolezza della fede. A tale scopo si impegnava in percorsi di formazione centrati sulle Scritture, pensate come lievito fecondo nella vita degli uomini, non disdegnando di riconoscere e di ricorrere ai preziosi valori umani trasmessi da tante famiglie e coltivati all’interno dei movimenti e associazioni ecclesiali. A questo proposito, oltre allo scoutismo, va ricordato il suo impegno con i Cursillos di cristianità, fin dal loro arrivo in diocesi, alla fine degli anni ‘80: fu tra i promotori dell’esperienza, seguito da molti laici che ebbero modo di partecipare a decine di corsi e week end spirituali. Ricevette anche la nomina di direttore spirituale dei Cursillos in diocesi, aiutato da alcuni preti e da èquipe di laici.
Ci piace pensare a don Valerio attraverso le parole della lettera agli Ebrei, che risuoneranno anche nella liturgia delle esequie e che sono di riferimento per tutti i presbiteri: «Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio. Proprio per essere stato messo alla prova e aver sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova».