don Silvano Valente
(Veggiano (PD), 01.08.1931 – Sarmeola di Rubano (PD), 28.09.2023
Don Silvano Valente, figlio di Angelo ed Emma Righetto, nasce a Veggiano il primo giorno dell’agosto 1931. È ordinato presbitero il 14 luglio 1957. Viene inviato subito a Barbano, nel 1959 è a Casale di Scodosia e nel 1960 al Sacro Cuore in Padova, sempre con lo stesso incarico di cooperatore, anche se al Sacro Cuore si ferma dieci anni, fino all’autunno 1970.
«Quando da lontano vedo dall’autostrada o dalla superstrada il Tempio del Sacro Cuore che mi appare in tutta la sua maestosità, il pensiero corre a quei dieci anni vissuti in quella Chiesa, tra quelle comunità e in particolare alla figura del parroco don Paolo Rosso. Come la Casa delle case, come il Focolare dei focolari che riassume in sé tutta la vita di una comunità credente» (02.06.2007).
Nell’autunno 1970 viene incaricato dell’erigenda parrocchia della Beata Vergine Maria di Lourdes a Busa di Vigonza, di cui diventa l’anno successivo il primo parroco, con l’incombenza materiale di costruire la chiesa, oltre che la comunità.
Il territorio attuale della parrocchia di Busa era diviso tra le parrocchie di Perarolo, Peraga e Ponte di Brenta. Su spinta esplicita degli abitanti e a seguito di decisioni condivise, nel 1958 si convenne sull’opportunità di costituire a Busa una parrocchia, che avrebbe preso il nome di “Apparizione della B.V. Maria di Lourdes” in ricordo del centenario dell’apparizione. Varie difficoltà ne ritardarono l’attuazione. Solo nel settembre 1970 fu nominato un parroco incaricato di dare vita alla nuova parrocchia: don Silvano cercò subito un ambiente nel quale poter celebrare e in un garage, l’8 dicembre 1970, festa dell’Immacolata Concezione, venne celebrata per la prima volta la santa Messa a Busa. Nel dicembre 1971 fu indetto un concorso per la costruzione della chiesa e delle opere parrocchiali. Il nuovo piano regolatore generale del Comune di Vigonza del 1968 modificava la posizione della chiesa e delle opere parrocchiali e si procedette con l’acquisto di un’area diversa da quella già prevista. Con un finanziamento in arrivo dal Ministero dei lavori pubblici per la realizzazione delle opere parrocchiali, oltre ad altri introiti, si arrivò alla benedizione della prima pietra, il 31 ottobre 1977, ad opera del vescovo Girolamo Bortignon, il quale benedisse anche la nuova chiesa, pur provvisoria, il 9 settembre 1979 (il giorno dell’inaugurazione gran parte dei fedeli rimase in piedi perché i banchi non erano ancora pronti). Pian piano nella chiesa arrivarono gli arredi, assieme a una reliquia di santa Bernadette Soubirous, espressamente richiesta per la chiesa (27.01.2009). La solenne dedicazione arrivò il 31 gennaio 2010, presieduta dal vescovo Antonio Mattiazzo.
Una volta data forma concreta alla chiesa, don Silvano era solito ripetere che, fatta la chiesa di mattoni, si trattava di costruire anche la chiesa fatta di uomini. A suo modo, poi, cercò di interpretare e vivere il cambiamento portato dal Vaticano II, puntando sulla formazione.
Successivamente, dal 1985 e fino al 2010, don Silvano è arciprete di Carrè. Prima di entrare nella nuova parrocchia, don Silvano scrive ai nuovi parrocchiani:
«Con la mente, il cuore, l’anima e tutto me stesso sono con voi dal primo momento in cui l’obbedienza mi ha chiamato a far parte di codesta famiglia, che pertanto già sento mia. Vengo tra voi – ma sono già con voi! – come cristiano, uno come voi che si sforza di camminare assieme a voi per far vivere il Vangelo. Vengo a voi come fratello, uno di voi che partecipa ai vostri problemi, godendo, soffrendo e condividendo. Vengo da voi come sacerdote, per recare i doni di Grazia. Sarò tra voi, in questa porzione di Chiesa che è la comunità di Carrè. In attesa del desiderato incontro, vi abbraccio tutti» (24.10.1985).
Quando nel luglio 2007 celebra il 50° di sacerdozio, don Silvano annota:
«La comunità di Carré sta organizzando la ricorrenza dei 50 anni del mio Sacerdozio con solennità particolare. Sento il dovere di dire grazie a tutta la comunità che è da più di vent’anni mia famiglia. È un momento per sentirci uniti nella fede, per dire grazie al Signore e nello stesso tempo dire a voi tutti il mio grazie per la presenza, per l’affetto e per la preghiera. Vorrei fosse una celebrazione nella quale rivolgere un invito particolare ai giovani ed ai genitori: “Guardate che esiste la strada della vocazione sacerdotale e religiosa. È una strada degna di lode! È vita meravigliosa offerta per il più grande ideale”. La Chiesa ha bisogno di pastori zelanti che ci richiamino al vero amore, alla verità, alla giustizia, al perdono. Giovani, ragazzi: pensateci! Pregate! Genitori: pregate e proponete ai vostri figli grandi ideali!».
Per il vicariato di Caltrano don Silvano è stato rappresentante in Consiglio presbiterale dal 1996 al 2008. Terminato l’incarico di parroco nel 2010, rimane nella comunità di Carrè come collaboratore. Nel luglio 2017 vi festeggia anche il 60° di ordinazione: nei saluti dell’occasione, vengono messi in risalto alcuni tratti della sua persona, quali l’amabilità, il sorriso, l’atteggiamento accogliente, lo zelo nel ministero, l’attenzione liturgica, la rettitudine, l’interesse per la vita della famiglie e del paese, il sostegno alle autorità civili.
Nel 2018 don Silvano trova ospitalità presso l’Opera della Provvidenza di Sarmeola, dove la morte lo raggiunge all’alba di giovedì 28 settembre 2023.
Le esequie saranno celebrate dal vescovo Claudio a Carrè sabato 30 settembre, alle ore 9.30. La salma riposerà nel cimitero locale.