Don Marco Pozza ritorna su Rai1 per raccontare la Speranza

A Sua Immagine, il sabato alle 16,30 su Rai Uno

Don Marco Pozza, originario di Calvene e da setti anni cappellano del carcere di Padova, è stato chiamato di nuovo a commentare il Vangelo della domenica all’interno di “A sua immagine”, condotto da Lorena Bianchetti. Il programma, nato dalla collaborazione tra la Rai e la Conferenza Episcopale Italiana, va in onda su Rai1.

Da sabato 17 febbraio al 2 giugno, ogni sabato alle 16.15, per tutta la Quaresima e il periodo Pasquale, don Marco condurrà la prestigiosa rubrica “Le ragioni della speranza” dove commenterà il Vangelo della domenica. Novità è che pure la domenica mattina alle 06.20 ci sarà la replica del sabato (dal 18 febbraio al 3 giugno).
Nella prime otto puntate il Vangelo verrà commentato dalla Terra Santa, mescolandosi con i pellegrini della diocesi sarda di Ozieri (SS) che hanno vissuto un pellegrinaggio assieme al loro vescovo, don Corrado Melis. Il progetto è stato reso possibile grazie alla partnership tra il programma di Rai1 A Sua Immagine e Opera Romana Pellegrinaggi.

‘La geografia è nota: Nazareth, Betlemme, Gerusalemme – ci spiega don Pozza attraverso il suo sito www.sullastradadiemmaus.it – Nel mezzo ci sta tutto il resto: l’annuncio e la greppia, la bottega e il tempio, l’acqua e la sabbia, il granello di senapa e il legno della Croce.

Il pellegrino che ancora oggi marcia in direzione di quella terra, è un viandante che si mette a cercare le ragioni della speranza. Camminare in Terra Santa è come innamorarsi di nuovo: è il Vangelo a farsi tutto nuovo, daccapo. Con la famiglia di A Sua immagine (Rai1), ci siamo fatti pellegrini anche noi: nella Terra Santa, a riassaporare in presa-diretta le parole e i silenzi dei Vangeli della Quaresima e della Pasqua. A fare i conti con un’immagine che sangue e chiodi non riescono a sbiadire: il sepolcro vuoto. È un vuoto strano: parla di una pienezza, è un’assenza di compagnia, è un vuoto-riempito. È un vuoto che fa paura solo a chi lo vorrebbe riempire a tutti i costi’.

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