Don Lieto Massignani (18 ottobre 1947 – 24 novembre 2023)
Don Lieto, figlio di Angelo e Domenica Caterina Randon, era nato a Valdagno il 18 ottobre 1947, ultimo di sette figli (quattro maschi e tre femmine). Cresciuto nella parrocchia di Cornedo Vicentino, aveva compiuto i primi studi presso i francescani minori di Chiampo e Lonigo, conservando il ricordo buono dell’educazione ricevuta. Aveva poi continuato gli studi classici presso il Liceo di Valdagno (Istituto di Istruzione Superiore “Gian Giorgio Trissino”), con risultati ottimi.
Nell’adolescenza fu delegato aspiranti, poi giovane presidente della Gioventù Italiana di Azione cattolica e, nel tempo della riforma istituzionale, incaricato presidente unitario di Azione cattolica. Con sincera dedizione si mise a disposizione degli altri, nel centro parrocchiale, nell’insegnamento della catechesi, nell’animazione degli adolescenti, vedendovi il modo più normale e sereno di servire la Chiesa, nel desiderio di «essere fedele alla volontà amorosa di Dio così come mi si veniva via via manifestando nella preghiera, nell’attività apostolica, negli studi di medicina, cui nel frattempo mi applicavo, sotto il consiglio e la guida del direttore spirituale che con tanta cura, pazienza e fermezza mi andava plasmando».
Temperamento vivace e loquace, aveva frequentato l’Università di Padova diventando medico, con specializzazione in psichiatria. Negli anni di studio aveva familiarizzato con la parrocchia dei Servi in Padova e il collegio Presbyterium, allora retto dai Dehoniani.
Dopo due anni di attività professionale presso il San Servolo di Venezia (allora ospedale per i malati mentali), giunse il tempo di una radicale decisione per il Signore: don Lieto entrò nel Noviziato dei Sacerdoti del Cuore di Gesù (dehoniani) a Bologna, emise i voti semplici e compì gli studi del biennio filosofico. Inviato a Padova, frequentò come esterno il corso teologico presso il Seminario maggiore, fino alla decisione di lasciare l’istituto religioso per entrare tra il clero diocesano.
Entrato in Seminario nell’anno formativo 1983-1984, iscritto al sesto anno di teologia, venne ordinato presbitero il 26 dicembre 1984, nella chiesa del Seminario (entrambi i genitori erano già deceduti). Nel settembre precedente era già stato inviato a Roma come studente di Scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico, con residenza al convitto internazionale San Tommaso. Ottenuta la licenza, nel 1989 iniziò l’insegnamento di Sacra Scrittura presso il ciclo istituzionale della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale (presso il Seminario maggiore), dando corsi di Antico Testamento per alcuni anni, prima di passare all’Istituto superiore di Scienze religiose Santa Maria di Monte Berico.
Per coltivare la lingua tedesca e gli studi, don Lieto aveva l’abitudine di trascorrere dei periodi estivi in Germania, nella Diocesi di Augsburg (come, ad esempio, nella parrocchia di Maria Himmelfahrt a Wettenhausen). Ebbe modo di collaborare nei giorni festivi con le parrocchie cittadine della Madonna Pellegrina e del Carmine, risiedendo nel corso degli anni in abitazioni diverse (presso la parrocchia dei Servi, Casa del Clero, la canonica di San Benedetto in Padova e, da ultimo, in un appartamento a Montegalda).
Non passava inosservata la persona di don Lieto per i suoi forti contrasti: don Lieto era fedele e costante, caratterizzato da un amore grande alla preghiera e alla Sacra Scrittura, diligente nella preparazione, capace di distacco dalle cose e dalle comodità. Fondamentalmente buono e serio, sincero ed ingenuo allo stesso tempo, coltivava un forte senso di Dio e della fede, sostenuto da una mente versatile, da una memoria forte, da una intelligenza vivace.
Allo stesso tempo, don Lieto era persona vulcanica e istintiva, esplosiva e caotica, dal linguaggio schietto e immediato. Una sincera quanto profonda sensibilità eucaristica e mariana hanno dato modo a don Lieto di collaborare molto con le attività di TeleRadio Kolbe, trasmittente radiofonica nata dal Movimento Maria Regina dell’Amore di Schio. Di tanto in tanto emergevano in don Lieto i tratti di una spiritualità ben caratterizzata come quando desiderava «associarsi all’opera di redenzione che il Signore compie per mezzo del suo corpo che è la Chiesa», oppure «dare voce con fedeltà al culto che Cristo offre al Padre nella Liturgia di lode», in modo che Cristo «sia tutto in tutti e si compia il suo unico sacrificio di lode a gloria di Dio Padre».
«Sono consapevole che la croce è il nostro unico vanto, che offrire la vita a Dio e servire Cristo nei fratelli richiede che ci spogliamo di noi stessi. Mi pare che ad un presbitero si richieda anzitutto di vivere umile e povero come Gesù visse, nell’obbedienza attiva come Lui visse, nell’amore sofferto e offerto per i fratelli».
I tratti di riservatezza che hanno caratterizzato nel tempo don Lieto hanno fatto sì che anche gli ultimi mesi di vita, dovuti a grave e improvvisa malattia, siano stati vissuti in grande riserbo, col sostegno continuo delle monache cistercensi del Monastero Anastasis – San Marco, di Montegalda che si sono prese cura della sua persona durante i ricoveri a Vicenza e Negrar. Proprio a Negrar (Ospedale Sacro Cuore don Calabria) la morte ha raggiunto don Lieto nel primo pomeriggio del 24 novembre.
La salma di don Lieto è già stata collocata nella chiesa del Monastero Anastasis di Montegalda (via Roi 12). Le esequie saranno celebrate mercoledì 29 novembre, ore 9, nella chiesa di Montegalda. La salma riposerà nella tomba di famiglia a Cornedo Vicentino.