Un altro sacerdote diocesano, don Andrea Stevanin, classe 1939, originario di Campolongo sul Brenta (Vi), ordinato nel 1962, se n’è andato improvvisamente giovedì 7 marzo a Villa Gerosa di Bassano del Grappa (Vi).
Don Andrea nasce il 7 luglio 1939 a Campolongo sul Brenta e viene ordinato prete, con numerosi compagni, l’8 luglio 1962. I primi anni del suo ministero si svolgono a Padova: prima come vicerettore del Collegio Barbarigo (1962-1965), poi come cooperatore a Terranegra (1965-1967) e Ognissanti (1967-1968). Successivamente è nominato cooperatore a Lusiana (1968) e nell’autunno successivo è anche arciprete di Covalo. Nel 1973 è mandato a Campese, dove rimane fino al 1986, quando diventa parroco alla Conca di Thiene.
Alla Conca di Thiene spende le sue migliori energie di uomo e di prete, esprimendo al meglio le doti di creatività, laboriosità, intelligenza e generosità pastorale. Con uno stile definito «tosto, montanaro, ma vero, sincero, esplosivo», con la sua voce «forte, vigorosa, a tratti austera ma sempre paterna, protettiva e incoraggiante», diede subito esempio di essenzialità, curando l’educazione dei ragazzi, degli ambienti, della liturgia festosa, ma anche l’accompagnamento spirituale. «Il suo sorriso e la sua gioia di vivere davano un buon motivo per guardare sempre avanti con forza e fiducia». Don Andrea desiderava unire le persone, indirizzarle nel migliore dei modi, trovare la loro giusta collocazione, facendole crescere in una fede semplice, genuina e matura. Per loro ha coniato l’espressione: «Camminiamo Insieme per fare Chiesa». Sotto la sua guida, la parrocchia della Conca vive un forte periodo di crescita numerica e don Andrea è regista energico di tante attività. A lui si devono il completamento della nuova chiesa (con l’abside e il porticato), il restauro della chiesetta di San Girolamo e San Gaetano, la costruzione del patronato, i lavori di manutenzione straordinaria del palazzetto Robur e del palazzo Saugo, le due nuove campane del campanile, l’avvio dell’ampliamento del Centro Professionale Saugo. Al momento del saluto, la comunità gli scrive:
«Ma questo non è il vero motivo per cui ringraziarti: ci hai insegnato che la Chiesa (con la C maiuscola) non è fatta di muri. Potremmo ringraziarti per tutte le attività che hai rafforzato o fatto partire in 21 anni (Aci, Scout, campi scuola, gruppi coppie, corale, Circolo Noi, Grest, Filò, Presepe, Caritas, calcio, pallavolo, hockey …), ma neanche questo è il vero motivo per dirti grazie; ci hai insegnato che la cosa più importante per un cristiano non è il fare. Potremmo ringraziarti per quello che hai fatto, per quello che hai dato, personalmente a ciascuno di noi; a qualcuno hai battezzato i figli, a qualcuno hai celebrato il matrimonio, a moltissimi sei stato vicino in momenti di gioia o di dolore; ma neanche questo è il più importante motivo per dirti grazie. Il vero motivo per cui la Conca vuole dirti grazie è perché sei stato una persona saggia. Crediamo che “saggio” sia l’aggettivo che possa meglio caratterizzarti. Quando arrivasti in Conca trovasti una parrocchia divisa e lacerata; con pazienza, ma soprattutto con saggezza, hai educato questa parrocchia ad essere una comunità. Ci hai educato, con l’esempio, a pensare prima agli altri che a noi stessi, anche quando non eravamo d’accordo con te. Ci hai educato a “vivere dentro la Comunità da protagonisti e in spirito di comunione” con l’esempio, dandoci fiducia, lasciandoci lavorare, senza però disinteressarti mai di quello che veniva fatto. Ci hai educato a considerare più importanti i rapporti tra le persone che i principi astratti. Ci hai educato a considerare tutti come persone, come adulti, insegnandoci a chiedere senza pretendere. Ti abbiamo ascoltato. Possiamo lasciarti come ricordo una degna sostituta della “Tipo” che hai consumato lavorando per noi. Con soddisfazione e con legittimo orgoglio, ti lasciamo come nostro ricordo un’automobile, una Panda 4×4 per salire la nuova montagna».
Da parte sua, don Andrea lascia scritto: «Cari fratelli e sorelle, è venuto il momento della partenza da voi dopo 21 anni di vita vissuta insieme nel nome di Cristo. Con tutta sincerità dico un grande grazie a Dio per la bella esperienza di vita vissuta assieme a voi. Accettare questo “partire” non mi è stato facile, però il senso di responsabilità verso la Chiesa ha prevalso in me e mi ha portato a dire “sì” al vescovo. Ringrazio tutti voi, per il dono della vostra amicizia. In modo particolare dico grazie ai molti di voi che si sono impegnati, con spirito di servizio e di gratuità, nelle varie attività della nostra comunità cristiana, per realizzare una realtà di comunione, che rende credibile il nostro credere a Cristo. Chiedo scusa a chi può aver sofferto per qualche mio atteggiamento sbagliato. Se mi permettete, vi lascio come ricordo lo slogan “servo per amore”, perché soltanto vivendo la nostra fede con questo stile possiamo essere, sia come singoli sia come comunità, testimoni credibili di Cristo».
La parrocchia della Conca rimane nel cuore di don Andrea, con gratitudine e nostalgia, quando nel 2007, a 68 anni, diventa parroco moderatore dell’Unità pastorale di Enego, Fosse e Stoner, in una situazione totalmente diversa sia per il contesto, sia per il nuovo ritmo di vita che l’età imponeva. Il ricordo che lascia è quello dell’umanità, della sua amabilità ed essenzialità. Lo stile di vita era semplice e tanto simile a quello della gente del posto, legato ai tempi tranquilli della terra, all’orto e a qualche animale (capitava già alla Conca), così come diventano essenziale la predicazione, concreta e immediata l’impostazione pastorale. Lo si ricorda sempre pronto a parlare con chiunque, accogliente, felice di conversare, non esigente e capace di una bontà d’animo che conquistava.
Alla conclusione del ministero per limiti di età, nel 2016, torna nella natìa Campolongo, prestandovi servizio di collaboratore anche per le comunità di Campese, San Nazario e Solagna. Nel dicembre 2018 aveva ottenuto ospitalità a Villa Gerosa di Bassano del Grappa dove la morte lo ha raggiunto il 7 marzo scorso.
I funerali saranno celebrati a Campolongo sul Brenta lunedì 11 marzo, ore 15.30. La salma proseguirà poi per il cimitero del paese.