A due anni dal tornado che ha colpito, l’8 luglio 2015, le zone del veneziano, domenica 27 agosto Sambruson torna sullo scenario nazionale.
Alle 11, infatti, nella chiesa arcipretale di Sant’Ambrogio verrà celebrata una messa solenne, trasmessa da Rai 1 in mondovisione: un’occasione unica per far conoscere la chiesa e il
territorio in tutta Italia e in diversi altri Paesi europei ed extra europei.
Un evento che il parroco don Amelio Brusegan ha fortemente voluto e perseguito dal tempo del tornado dell’8 luglio 2015: «In quell’occasione – racconta – la nostra comunità e il territorio hanno sofferto di una certa mancanza di visibilità, che avrebbe potuto farci sentire maggiormente il calore della vicinanza delle istituzioni e del nostro Paese. Questa quindi è un’opportunità di ridare questa visibilità, in primis alla nostra chiesa a 250 anni dalla sua consacrazione, e poi al territorio, proiettando le aspirazioni su base più ampia della nostra comunità».
Prima della messa verranno trasmesse delle ‘cartoline’ che la troupe ha girato nei giorni scorsi e che metteranno in evidenza le bellezze del territorio e le attività produttive e parrocchiali. Ci
saranno inoltre molte immagini a tenere vivo il ricordo del tragico evento del tornado, ricordo ancora troppo vivo per chi l’ha vissuto nonostante i due anni di distanza.
La corale di Sambruson contribuirà a rendere ancora più solenne la celebrazione col proprio servizio ad opera dei suoi 70 elementi, pur dovendo restare nelle tempistiche richieste dall’evento televisivo.
Don Amelio celebrerà in una domenica importante, in cui il Vangelo ricorda che su Pietro verrà edificata la Chiesa di Dio: “Cristo conta su Pietro per fondare la Chiesa, pur sapendo il suo essere ‘pietra friabile’, più tufo che marmo di Carrara! Ciò incoraggia noi nelle nostre fragilità, a non gettare mai la spugna, certi che la misericordia di Dio è sempre grande”.
La messa inizierà alle 11, ma si consiglia di arrivare entro le 10.15. Tutti sono benvenuti, autorità ed associazioni varie comprese, anche se in forma anonima, dunque senza bandiere o altri segni di appartenenza.
Sara Zanferrari