Gli Orientamenti pastorali 2014-2015 invitano i Coordinamenti pastorali vicariali a programmare l’Incontro vicariale residenziale agli inizi dell’anno pastorale con queste parole:
«Il bene che c’è tra noi»: questo motivo va compreso anche come impegno di coordinamento in vicariato, secondo il principio della sussidiarietà orizzontale e verticale: si inserisce qui l’iniziativa formativa dell’Incontro vicariale residenziale (IVR). Si tratta di prevedere un tempo “residenziale”. Siamo ancora agli inizi del quinquennio di rinnovo degli organismi di comunione: conoscersi e assumere insieme il passo per procedere nel cammino è decisivo. Alcune domande verranno elaborate e riproposte come traccia per l’incontro del Coordinamento pastorale vicariale: quale novità ci sta abitando? In che cosa siamo stati cambiati? Quale sguardo nuovo abbiamo già appreso e assunto? Come tale sguardo va allargato? [p. 22].
L’Incontro vicariale residenziale in questi anni ha aiutato i Coordinamenti pastorali vicariali a far diventare gli Orientamenti pastorali anche un’esperienza formativa necessaria per una comprensione più profonda e più pastorale delle proposte diocesane.
In tale prospettiva l’IVR costituisce, nell’anno pastorale che ci accingiamo a iniziare, uno strumento per riconoscere «Il bene che c’è tra noi» innanzitutto a livello del Coordinamento pastorale vicariale.
Come richiamato negli OP il suo carattere “residenziale” resta un obiettivo a cui puntare, per evitare episodicità e improvvisazione. Il permanere delle persone in un’esperienza di incontro pone le condizioni favorevoli per crescere nella sinodalità che costituisce un impegno prioritario di rinnovamento ecclesiale. Riscontriamo spesso un deficit in capacità relazionale nel nostro stile di vita ecclesiale. Molte questioni che spesso ci inquietano, solo apparentemente sono “pastorali”. In realtà sono indice di relazioni compromesse o non abbastanza mature e svelano la fatica del nostro voler bene. Questo vale anche a livello di rapporti tra presbiteri e tra operatori pastorali. La scelta di una forma di residenzialità per l’Incontro vicariale va a vantaggio dell’intesa e della collaborazione pastorale.
La proposta dell’IVR comprende tre unità, più una chiamata “complementare”.
a. Le tre unità rappresentano il cammino che siamo chiamati a percorre, con tre nuclei formativi che indicano tre passaggi obbligati dell’anno pastorale 2014-2015:
- riconoscere nella gratitudine il «bene che c’è tra noi»;
- cercare il “bene” che viene anche dal contesto culturale e dal territorio del vicariato;
- allargare lo sguardo e riporre fiducia nelle nuove generazioni.
b. Quella complementare offre un’ulteriore riflessione sul nuovo cammino di Iniziazione cristiana.
Ecco, dunque, le unità formative:
prima unità «Ecco faccio una cosa nuova, non ve ne accorgete?» (Is 43,19)
gratitudine e fiducia a partire dal bene che c’è tra noi
seconda unità «Dio vive nella città»
“discernimento comunitario” sul bene che c’è nel vicariato
terza unità «Fuori dal recinto »
con lo sguardo che si allarga alle nuove generazioni
unità complementare «Alla comunità che si raduna nella tua casa: grazia e pace» (Fm 2-3)
il bene nel nuovo cammino di Iniziazione cristiana.
In allegato il testo integrale della traccia in formato word e pdf.
Il materiale rimarrà disponibile nel sito diocesano: sezione organismi di partecipazione/ufficio di coordinamento pastorale