Consapevolezza, conoscenza, corresponsabilità, collaborazione, condivisione, lavoro di rete, sguardo al futuro delle persone e del territorio. Potrebbe riassumersi con queste parole il senso, l’obiettivo e l’esito di un incontro che ha avuto dello straordinario, organizzato da due enti – la Provincia di Padova e la Diocesi di Padova – con il fine di sensibilizzare i sindaci del territorio padovano verso uno strumento – il SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione), a disposizione dei Comuni per far fronte a un’integrazione regolata, seguita e seria di quei migranti a cui è stato riconosciuto lo status di rifugiato o di altre forme di protezione internazionale e dei minori non accompagnati.
Così giovedì 22 giugno 2023, 86 sindaci della Provincia di Padova hanno risposto all’appello di Diocesi e Provincia di Padova per un incontro di conoscenza e confronto con chi ha già adottato il Sistema di Accoglienza e Integrazione, che rappresenta uno strumento strategico per l’integrazione nel tessuto sociale ed economico di quanti arrivano nel nostro paese e qui possono trovare un loro futuro. Il SAI, infatti, si occupa della cosiddetta “seconda accoglienza”, che supera il livello dell’emergenza e mira a un’integrazione dignitosa e accompagnata, garantendo percorsi formativi o di riqualificazione professionale, inserimento lavorativo e abitativo. Sta però ai Comuni scegliere di aderire al SAI, che è attivato tramite dei bandi dello Stato, che lo finanzia totalmente grazie al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo.
L’incontro, ospitato nel teatro dell’Istituto Barbarigo a Padova, ha visto gli interventi di apertura del vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla; del presidente della Provincia di Padova nonché sindaco della città, Sergio Giordani; del presidente dell’Anci Veneto, nonché sindaco di Treviso, Mario Conte. Sono seguiti gli interventi programmati dei rappresentanti di alcuni dei Comuni che hanno già attivato il SAI (Piazzola sul Brenta, Montegrotto Terme, Este). Inoltre il segretario generale della Camera di Commercio, Roberto Crosta ha delineato anche la reale possibilità di integrazione nel tessuto economico che c’è a fronte di una richiesta consistente di lavoratori in Italia, e più specificatamente in Veneto e in Provincia di Padova, anche per sostenere il sistema imprenditoriale del territorio. Fabbisogno sottolineato anche da Francesca Facco, componente del Consiglio di presidenza di Confindustria Veneto Est.
«Guardiamo al SAI come a una possibilità sostenibile – ha commentato il vescovo Claudio Cipolla – Insieme, Chiesa, Comuni, Provincia, associazioni di categoria, realtà del territorio, siamo una forza e questo rende possibile una speranza. È urgenze rinsaldare la collaborazione nell’inserimento dei migranti, a livello locale possiamo fare molto. Perché non si tratta solo di dare risposta all’emergenza, ma di avere uno sguardo verso il futuro delle persone che arrivano da noi ma anche del nostro territorio. Insieme si può crescere e si può crescere in umanità».
«Guardo all’aspetto umanitario e alla dignità – ha sottolineato il presidente della Provincia Sergio Giordani – il SAI non costa e favorisce l’integrazione».
Pieno appoggio al SAI dal presidente dell’Anci Veneto, Mario Conte: «Noi come sindaci del Veneto ci siamo. Sarebbe bello fare tutti poco per un grande risultato. È tempo di creare un modello veneto di integrazione e accoglienza, senza dimenticare le esigenze del territorio».
L’incontro, che ha evidenziato potenzialità e criticità, ha fatto emergere il desiderio comune di trovare soluzioni coerenti con il territorio e che rispondano ai criteri della dignità, dell’umanità e della sostenibilità.