Marketing e comunicazione sociale: un binomio inammissibile? Ormai non più.
Il mito viene “sfatato” dalla diocesi di Padova che per spiegare appunto la propria attività in termini comunicativi riprende il modello dei funnel che tanto appassiona gli ambienti del web marketing.
Partendo anche da quanto sottolineato da papa Francesco nel suo messaggio per la 51ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, esplicitando il tema “Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo”.
«Abbiamo collocato all’interno di una griglia – spiega don Marco Sanavio, direttore dell’ufficio delle comunicazioni sociali – i passaggi che strutturano i processi di coinvolgimento sperimentati a livello parrocchiale e ho colto come la fiducia non sia solamente uno dei possibili contenuti da veicolare, ma una vera e propria passerella relazionale che consente al messaggio di transitare ed essere accolto dal ricevente. Senza fiducia anche la miglior forma rischia di scivolare sul mantello impermeabile che ciascuno si confeziona a propria misura per non essere inzuppato dall’eccesso di informazioni. La fiducia consente l’osmosi, lascia filtrare, permette che l’utente –se lo desidera- possa impregnarsi».
Il resto del modello è chiaro: se l’attivatore costituito dalla fiducia reciproca (e sottolineo questo aspetto biunivoco del concedere credito) ha iniziato il suo processo di fluidificazione, l’operazione di coinvolgimento può assumere anche aspetti più evangelici: dalla fraternità al dono oblativo. Il secondo termine messo a tema da papa Francesco, la speranza, fa emergere come la logica della buona notizia, con la “b” minuscola o maiuscola, possa infrangere alcuni limiti provocati da euristiche percettive.
Partendo da questa riflessione, l’ufficio diocesano ha quindi scelto di partecipare per la secondo volta al Web marketing festival che si tiene a Rimini il 23 e il 24 giugno.
«Lo sentiamo come un tempo ricco e opportuno di formazione da cui cogliere spunti e riflessioni che possano aiutarci sempre più anche nel nostro cammino pastorale. Per fare ed essere sempre più rete».
Claudia Belleffi