Don Ruggero ci guiderà dall'alto e continuerà ad aiutarci nel nostro cammino missionario.Gabriella Lorenzi (21.09.09)
(…) non ho parole e dentro sento solo il dolore, perché Dio ha chiamato a sè un fratello e un amico che ha dato se stesso per Colui che ha avuto il coraggio di amarci nella croce. Di Ruggero non posso dimenticare il suo sorriso quando ci incontrava, un sorriso pieno di vita e di speranza e nello stesso tempo coinvolgente. Quando ci incontrava ci accoglieva con un sorriso e un abbraccio facendoti sentire amico e fratello. Dio l'ha chiamato a sé (…)
Il dolore mi porta a piangere ma nello stesso tempo ringrazio Dio per avermi dato la possibilità di conoscere Ruggero, un uomo che ha amato con il coraggio dei santi
Marino Frasson, Campodarsego (20.09.09)
Siamo rimasti sconvolti dalla terribile notizia dell'uccisione di don Ruggero. Lo ricordiamo come persona e sacerdote di esemplare generosità, disponibilità, serenità ed apertura verso gli altri. Crediamo che sia esemplare rappresentante di una chiesa vicina ai più poveri con vero amore per l'uomo, immagine di Cristo. Preghiamo perché, pur nel dolore, il suo esempio sia, per tutti gi uomini, memoria e testimonianza di vero amore (…)
(…) Grande è il dolore e lo sconcerto per quello che è successo. Il mio più profundo pésame (qui si dice così), dolore, condoglianza con la famiglia ed anche con tutti coloro che in mille maniere hanno condiviso un poco della sua vita. Tante persone di Esmeraldas lo ricordano. Nelle Comunità che in questi giorni ho visitato ho parlato di lui e chiesto preghiera e solidarietà non solo per Ruggero, ma anche e specialmente per la gente che lui serviva e con la quale condivideva vita, storia, situazione sociale, povertà, impoverimenti, problemi … conquiste e cammini di liberazione per una vita dignitosa.
Nuestra Iglesia de Esmeraldas ha scelto come guida una frase importante: “FIELES A JESUCRISTO, SERVIDORES DEL PUEBLO”, la condivido insieme a tutti coloro che dicendolo o no, sapendolo o no, …passano per questo mondo facendo il bene solidali con tutti coloro che portano croci, … come ha vissuto Gesù Cristo.
Cristo è nostra speranza e specialmente modello di vita, nuestra meta. Difficoltà nella vita sempre incontraremo, non ci saranno tolte da Dio, la Parola di Dio di queste ultime domeniche ci aiuta a capire che servire gli ultimi è incontare cammini di croce e di solidarietà non solo nostra con la umanità, ma anche di Dio con tutti coloro che portano croci e con coloro che vivono servendo. Dio non disattende il grido angustioso dei suoi figli (…)
p. Daniele Favarin
(…) solo poche ore dopo la conclusione del Convegno che ha visto riunite circa 200 persone impegnate nel servizio dei Centri Missionari Diocesani di tutta Italia, ci ha raggiunto la notizia dell’uccisione di don Ruggero Ruvoletto, sacerdote fidei donum in Brasile e già direttore del CMD di Padova e incaricato regionale del Triveneto.
Un dolore grave colpisce la famiglia di don Ruggero insieme alle Chiese di Padova e di Manaus, e ci troviamo uniti a loro in preghiera per meditare su questo evento alla luce della fede e della Parola di Dio.
Anche la grande famiglia missionaria italiana è colpita: don Ruggero offriva amicizia senza condizioni a tutti coloro che incontrava e molti di noi sono testimoni dell’affetto che hanno ricevuto e della competenza profonda e intelligente del cristiano, del prete, del missionario don Ruggero.
Se fosse stato a Oleggio ci avrebbe donato i frutti buoni delle sue riflessioni ed esperienze: di fatto non possiamo non riconoscere negli slanci, nei sogni e anche nelle incertezze del nostro cammino di avere ricevuto e di ricevere tuttora molto dalla sua passione evangelica.
Ci colpisce la crudeltà del trattamento riservato a don Ruggero, ma ci rassicura la certezza dell’incontro definitivo con il Dio-Amore che don Ruggero ha testimoniato in modo così completo ed eloquente ogni giorno della sua vita e preghiamo di fare tesoro di un dono così prezioso.
don Gianni Cesena, direttore
A don Ruggero
Caro amico sacerdote,
la tua missione è finita, nel modo più evangelico: con il martirio (…) la tua vicenda ci riporta con disarmante logica alla sapienza della croce. Tu avevi messo in conto, sacerdote, anticipatamente la pasqua. Ti sei addentrato, infatti, sulla strada del Vangelo e, lambito da Cristo, la vittima, colui che viene nel mondo per essere immolato sulla croce, sei stato toccato da lui, lo hai seguito e, giunto a un incrocio determinante, sapevi bene che prima o poi avresti aspettato la punizione per il bene compiuto, per l’annuncio del Vangelo
(…)
Come Gesù, anche tu facevi del bene, e la gente si è scagliata contro di lui, contro di te. Guariva, e gli scagliavano pietre, ti hanno massacrato
(…) Quando si soffre, la cosa più difficile è non comprendere il senso di questa sofferenza, di questa vostra perdita. Per i nostri cuori, è molto duro rimanere all’oscuro, perché vorremmo capire quello che è successo, tuttavia, è in questa prova che i nostri cuori, i tuoi amici, nella condivisione della sofferenza, si avvicinano più profondamente (…)
La croce è qualcosa che la nostra intelligenza non può afferrare. Gesù, e te, non chiedete scusa: volete portarci verso il Padre. Infatti, l’ultimo perché è quello della vostra croce: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Un momento più buio sarebbe impossibile immaginarlo. Vi siete trovati sulla croce senza aver fatto nulla di male, solo per essere rimasti fedeli al Padre. Ma è la logica dell’amore: siccome siete prediletti, siete sacrificati, ma siete sempre di nuovo amati e quindi l’amore suscita altri che vi seguiranno. L’amore nasce come di nuovo ogni volta che è emarginato, sotterrato: è la logica dell’amore!
Paolo Gasparini, Roma, medico Cuamm (21.09.2009)
(…) Ricordiamo tutti la sua grande umanità, la semplicità con cui ti avvicinava, ma allo stesso tempo la dedizione e l'impegno al Centro Missionario Diocesano…
Chiediamo a don Ruggero di accompagnarci tutti nel cammino di ogni giorno, perché ciascuno di noi, a suo modo e nel suo contesto, ce la metta tutta per fermare la morsa del male che stringe nella sua presa soprattutto i più poveri.
padre Dario
(…) si parte per annunciare Cristo, perché un fuoco s'è inabissato nel cuore e non lascia in pace finché non è condiviso con i fratelli con i quali ti vien chiesto di firmare un pezzo di strada. A volte sono pochi mesi, altre volte anni, forse qualche decennio: ma sono i tempi di quel Dio ai cui occhi mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, con un turno di veglia nella notte (Sal 90,4). Si parte con una bisaccia, la bisaccia del cercatore di Dio: un Vangelo, una speranza, un popolo da amare. Chi parte sa che un giorno potrebbe anche non tornare: ma su tutto prevale la passione per Cristo che porta a sconfinare i limiti inventati dall'uomo, a tentare nuovi pascoli, stringere mani nuove. Li ammazzano (…) perché spendono una vita, la loro vita, ad insegnare alla gente umiliata che gli occhi ci sono per essere alzati, per guardare la realtà, per non soccombere sotto le intimidazioni nemiche (…) C'è chi parte, c'è chi resta: perché ovunque un prete tiene l'anima del missionario (…)
Un confratello è stato ammazzato nell'anno in cui il Papa invita la chiesa intera a pregare per i suoi sacerdoti: un'occasione bella per stringersi attorno a quell'uomo di Dio che – nella piazza di paese, ai margini della foresta o nella corsia di un ospedale – sfida l'indifferenza e la morte per condividere il sogno di vedere accesa la festa del cuore nelle case della gente.
Tanti vengono ammazzati col sorriso sulle labbra: perché convinti che quaggiù siamo tutti apprendisti per conto di un Dio che chiede di morire per risorgere ad una vita nuova.
don Marco Pozza
Era stato il parroco del collegio a Padova dove era alloggiata la mia ragazza. Un'amicizia nata e che poi è proseguita negli anni. Per noi il volontariato in Mato Grosso, per lui Africa, poi Brasile… Manaus… L'intensificarsi della periodicità delle mail fino a quando, l'anno scorso (9 agosto 2008), ha celebrato il nostro matrimonio a Paraiso do Leste (Mato Grosso). Per lui era una vacanza, ci aveva detto… Potersi finalmente “riposare”. Riposare per modo di dire… Per la comunità di Paraiso è stato un ciclone, una ventata di amore e di allegria e gioia con tutti… i bambini, gli anziani, gli storpi, i malati..Tutto usuale per lui il vivere così…
Alessandro e Ludovica
(…) ho davanti a me in questo momento il suo sorriso quasi a prenderti in giro ma se lo ascoltavi/guardavi bene sentivi la presenza di una persona che sapeva stemperare le situazioni più critiche con il sorriso e la mitezza. Posso dire di non averlo mai visto imbronciato ma vedevo quel sorriso che ti impediva di arrabbiarti ma ti dava la possibilità di trovare una soluzione ad ogni problema. Sapeva mediare. Sapeva arrivare alla soluzione con la pazienza e il sorriso, sapeva coinvolgerti (…) Ora abbiamo un altro fratello a cui appoggiarci quando la strada si fa difficile e ripida in questo cammino. Lui c'e', e' qui, con lui che ci accompagna (…)
Marino Frasson, Campodarsego (21.09.09)
(…) Noi di missio-CMD Bolzano ci uniamo al vostro dolore, a quello della famiglia di don Ruggero, e di tutti coloro che l’hanno conosciuto e amato a Manaus. Ci uniamo anche e soprattutto nella preghiera. La nostra diocesi ha vissuto nel 2002 una tristezza ed una ”gloria” simile… quella di avere un “martire” tra i sacerdoti-pastori buoni che hanno dato la vita per le “pecore”… fino al sangue (…)
Centro missionario di Bolzano
Desidero esprimere tutta la nostra più fraterna e solidale partecipazione al dolore della Chiesa diocesana che è in Padova e del Centro Missionario Diocesano per l'uccisione di don Ruggero: personalmente, ma anche con altri collaboratori del nostro CMD, ho condiviso con don Ruggero momenti forti di riflessione, ricerca e elaborazione di proposte a servizio della missione. Anch'io – forse come altri amici dei nostri CMD del Nord – pensavo che il servizio alla missione da parte di don Ruggero dovesse privilegiare il livello della riflessione e progettualità … ed era stata una “bella” sorpresa il suo annuncio di una “partenza” come Fidei Donum. E il Signore Gesù ha preso sul serio la sua disponibilità.
Oggi, con commozione e gratitudine, siamo uniti a voi nella preghiera di suffragio e di lode, nella più ampia comunione di intenti per un rinnovato slancio missionario delle nostre Chiese.
Con affettuosa fraternità
suor Azia Ciairano, Centro Missionario Diocesano di Vigevano (PV)
… a tutta la chiesa di Padova le condoglianze del CMD di Napoli, unite alla preghiera perché il Signore consoli e renda fecondo il martirio di don Ruggero per la Chiesa che è in Brasile, in Padova e in tutta Italia.
Ci uniamo nella celebrazione Eucaristica con tutta la vostra Chiesa e con don Ruggero che davanti al trono dell'Agnello proclama che Dio è tre volte Santo.
don Michele Autuoro – CMD Napoli
(…) sono una volontaria laica che ha lavorato in Brasile e in Africa: ho conosciuto don Ruggero a Verona, durante il corso per l'America Latina al Cum, prima che partisse, mentre collaboravo con l'équipe del corso per la parte dei laici. Poi lo avevo incontrato tante volte agli incontri dei centri missionari del Triveneto e ci eravamo incontrati in una serata per una giornata missionaria nel padovano qualche anno fa.
(…) un amico, una persona che amava la gente, qui e là, senza frontiere e senza distinzioni, con saggezza e dolcezza insieme, con quel suo splendido sorriso e la sua saggezza.
E mi dispiace tanto anche per la gente di Manaus, di quella gente di periferia che sicuramente in lui aveva trovato un fratello, uno che camminava a fianco, col sorriso sempre pronto per dare coraggio e speranza in situazioni davvero molto difficili in cui lui sicuramente sapeva portare un po' di luce a chi ne aveva bisogno. Per questa gente sicuramente il dolore è grandissimo…
Caro Ruggero, tu diresti: cari amici, non si muore, si vive due volte, vero? E lo diresti scherzando! anche se sei scomparso dalla nostra vista, questo ci dispiace tanto, immensamente, ma crediamo che continui e continuerai ad esserci… a modo tuo, altrimenti quello per cui hai vissuto non conta niente, vero?
Anna Del Favero, Calalzo di Cadore BL
(…) Il suo grande cuore si è donato fino all'ultimo istante all'amore per la sua gente. La televisione ha mostrato quanto il popolo buono lo amava, erano lacrime a non più finire. Il sangue dei martiri è semente di nuova vita.
La Diocesi di Padova sente il dolore profondo di chi dona uno dei suoi figli migliori e ritrova coraggio in don Ruggero per continuare il suo cammino missionario.
(…) ci uniremo a voi tutti nella preghiera e nel dolore per la perdita del nostro amico don Ruggero.
padre Marcello Zurlo, Belém PA
«Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto».
Sono le parole che Gesù ci ha lasciato e che ora facciamo fatica a comprendere perché il dolore è veramente tanto e la realtà è troppo duro da accettare.
Ma l'amico don Ruggero, uomo dal cuore e dal sorriso grandi, innamorato di Dio e dell'uomo, con la sua morte ha già “prodotto”, in noi che lo ricordiamo, i frutti più belli dell'amicizia, del dono, della condivisione, dell'ascolto, della preghiera.
Andrea Borgato, Medici con l'Africa Cuamm
(…) Che cosa sia successo, quali siano state le cause, in questo momento non ci interessa, neppure ce lo chiediamo. Senza riflettere tanto, il mio pensiero è andato diretto al Vangelo: «Potete bere il calice che io ho da bere?» Sono convinta che quando un cristiano, sia sacerdote, religioso o religiosa, parte per la missione la risposta è la stessa di Giacomo e Giovanni: «Lo possiamo!» quello che segue lo conosciamo. Per me è chiaro, Cristo, vede la Sua Chiesa attraverso il “calice” da bere. La nostra Chiesa di Padova e tutta la Chiesa, ne sarà davvero arricchita con questo nuovo “Martire” (…) Nella preghiera staremo, e ci sentiremo uniti nello stesso dolore offerto e sofferto, come amici e come Chiesa.
suor Piasantina Stocco, fraternità di Portoviejo Ecuador
(…)
Ci sentiamo in comunione profonda nel ricordo al Signore di don Ruggero, e nella preghiera che anche questa ulteriore vita “martire” fruttifichi in seme di vita e di grazia.
Vi siamo fraternamente vicine.
sr Francesca Violato e le suore elisabettine in Ecuador
(…) Conoscevo don Ruggero fin dai tempi di Mons. Franceschi. Che Dio gli dia la pace e la gloria eterna.
Non ho altre parole. Sono sconvolto.
p. Tonino Falaguasta Nyabenda,Kinshasa
Attoniti e colpiti dalla morte di Don Ruggero ci sentiamo di partecipare a tutti il nostro dolore per la sua violenta e improvvisa; estendiamo il nostro cordoglio a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di incontrare il suo cammino.
Anna Rita Beppe e Matteo
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