È successo già nel mese di aprile, ma i gesti significativi è bene metterli in rilievo. È capitato che in Vaticano Papa Francesco ha dato disposizione per vaccinare contro il covid un gruppo di rifugiati. Un segno di vicinanza agli ultimi, a coloro che la pandemia ha reso invisibili e per questo più fragili e più esposti al rischio di ammalarsi.
Il Centro Astalli, che si occupa di Rifugiati, ha per questo chiesto alle istituzioni italiane di moltiplicare il gesto del Pontefice e inserire nella strategia nazionale per le vaccinazioni i senza fissa dimora, i migranti che vivono in insediamenti spontanei e nei centri di accoglienza.