Una celebrazione, che ha visto un’ampia partecipazione, a cui erano state particolarmente invitate le comunità parrocchiali con i loro parroci, raggiunte lo scorso anno (2018-2019) dalla visita pastorale del vescovo Claudio, proprio per “raccogliere” simbolicamente il primo anno di Visita pastorale, ringraziare per l’esperienza vissuta e per la ricchezza di persone, cammini, percorsi incontrati e presenti nella Chiesa di Padova, ma anche per accompagnare l’avvio del secondo anno di visita pastorale e quel cammino di riscoperta del Battesimo che contraddistingue l’impegno pastorale per l’anno in corso.
Alla celebrazione erano presenti anche i sindaci dei comuni delle comunità parrocchiali coinvolte nella visita dello scorso anno, che hanno avuto anche un momento di incontro con il vescovo prima della celebrazione.
Presenti inoltre gli insegnanti di religione a cui mons. Cipolla ha dedicato un pensiero particolare per il loro prezioso e delicato servizio.
Il vescovo Claudio, durante l’omelia, si è soffermato in particolare sul senso e il significato dell’evangelizzare, facendo riferimento anche all’anfora che campeggia nel suo stemma episcopale e che richiama proprio l’attività di Prosdocimo, come evangelizzatore delle terre venete. «Quell’anfora – ha ricordato il vescovo – ci riporta al momento che come Chiesa stiamo vivendo e che ci chiede di riprendere quelle attività di san Prosdocimo: parlare di Gesù e del Vangelo. Parlare di Gesù significa dire chi è Gesù per me, qual è il mio legame con il Signore Gesù. Oggi dobbiamo riprendere il nostro cammino a partire proprio dall’inizio, non possiamo dare per scontato che siamo credenti. Questo permetterà anche alle nostre comunità di servire il nostro territorio e di essere uomini e donne degni di Dio».
La celebrazione si è conclusa con la processione alla tomba di san Prosdocimo.