Torna domenica 27 ottobre 2019 MiMeGi – Missio Meeting Giovani –l’appuntamento per i giovani organizzato dall’Ufficio diocesano di Pastorale della Missione in collaborazione con la Pastorale dei giovani, Medici con l’Africa Cuamm e alcune comunità religiose e missionari presenti nel territorio diocesano.
Ma… sei fuori? è il titolo della giornata, giunta alla quarta edizione, che si terrà al Seminario Minore in via Rossi 2a Rubano (Pd), dalle 9.15 alle 18. Appuntamento che è stato volutamente “spostato” dalla primavera a questo mese straordinario di ottobre dedicato alla missione e che vede già oltre 300 giovani iscritti. E così lo stesso titolo – Ma… sei fuori?! – del Missio Meeting Giovani intende richiamare l’invito di papa Francesco per la Giornata missionaria mondiale che si è celebrata domenica 20 ottobre 2019: «Chi ama – ricorda il Santo Padre – si mette in movimento, è spinto fuori da se stesso, è attratto e attrae si dona all’altro e tesse relazioni che generano vita”.
Iscrizioni aperte su: centromissionario.diocesipadova.it/mimegi19
L’evento si propone di intercettare i giovani che hanno vissuto esperienze missionarie, di volontariato internazionale o che hanno semplicemente il desiderio di lasciarsi interrogare da uno stile di vita diverso, di impegnarsi per la giustizia, di incrociare valori e testimoni che li sospingano a cogliere la bellezza dell’umano nel rispetto dei diritti di ogni persona, nel valorizzare la diversità delle culture e delle esperienze spirituali e religiose.
Lo slogan che prende spunto da un lessico giovanile, sarà declinato attraverso tre esperienze che verranno presentate al mattino… “fuori in strada” con John Mpaliza, il Peace Walking Man italocongolese, attivista per i diritti umani e per la pace che organizza marce in Italia ed Europa per sensibilizzare sul dramma del popolo congolese; “fuori col cuore” con sr Gabriella Bottani, missionaria comboniana che coordina Talitha Kum, il network internazionale delle religiose contro la tratta di persone; e “fuori di testa” con Nicolò Govini ed Elisa Bonollo, rispettivamente fondatore e collaboratrice in Italia dell’onlus Still I Rise, che si occupa in particolare di volontariato e promozione dei diritti umani dei minori.
“Fuori” è l’ambiente, lo spazio dove si esplica l’essere missionari, perché è lo stile stesso di Gesù che ha incontrato, guarito, confortato sulla strada, fuori dal tempio, sull’uscio di casa.
“Ma se fuori?!” è una domanda ma anche l’impegno che verrà chiesto a ai giovani di essere pellegrini sulle strade della propria quotidianità ma anche del mondo per seminare sempre di nuovo, sempre oltre e realizzare il progetto di Dio per l’umanità.
Dopo la mattinata di testimonianza ci sarà il pranzo a base di tigelle e bibite e nel pomeriggio worshop di animazione, musica, danza afro, teatro di improvvisazione, street art… grazie alla partecipazione di Associazione Jeos – Compagnia Amor Vacui – Gruppo Rinascita, Afrodance Ringo people – Gruppo Facciamo nostro, Ass. Non Dalla Guerra – Arte migrante – Gruppo Scintille di luce, A.S.D. Scarpette Rosse – Quelli delle tigelle.
«Il tema del mese missionario straordinario “Battezzati e inviati” – spiega Sandra Zemignan, dell’Ufficio diocesano di Pastorale della Missione – ci ha fatto riflettere e a porci alcune domande: i giovani, come mettono in pratica il proprio battesimo? Quali sono gli atteggiamenti che corrispondano a autentici segni di testimonianza del Vangelo? La risposta è un impegno missionario appassionato e gratuito, I giovani sono inquieti, hanno il sogno di costruire un mondo più giusto, solidale, unito. Essi si oppongono a ogni forma di degrado, emarginazione, sfruttamento delle classi più deboli. Vogliono realizzare una nuova umanità che si modelli sui valori evangelici. Il loro sogno, che spesso diviene critica costruttiva, è una dimensione profetica necessaria alla Chiesa. Per questo speriamo che il Meeting sia per loro occasione per trovare segni di speranza, condividere sogni e scelte, crescere nella consapevolezza di essere costruttori del proprio futuro e protagonisti coraggiosi e audaci nell’annuncio del Vangelo sino ai confini del mondo. Ci auguriamo che i giovani tornino da questa esperienza pieni di gioia ed entusiasmo e più consapevoli del dono del battesimo che ci rende missionari ovunque il Signore ci pone».
I testimoni:
John Mpaliza, conosciuto anche come “Peace Walking Man”, è un cittadino italicongolese, attivista per i diritti umani e per la pace. Per questioni politiche, John ha lasciato la sua patria, la Repubblica Democratica del Congo nel 1991 ed è approdato in Italia nel 1993. Laureatosi in Ingegneria Informatica a Parma, ha lavorato 12 anni come programmatore presso il Comune di Reggio Emilia. Dal 2010, John organizza marce, in Italia e in Europa, per sensibilizzare l’opinione e le istituzioni nazionali ed internazionali sul dramma che vive il popolo congolese e, dal 30 maggio 2014 si è licenziato dedicandosi a tempo pieno, a questa causa. Dopo una Menzione speciale al Premio Volontario Internazionale 2017, promosso dal FOCSIV, John Mpaliza è stato insignito del Premio per la Pace Giuseppe Dossetti 2017.
Il 20 giugno 2019 John Mpaliza si è rimesso in cammino per quattro mesi con la marcia “Restiamo umani“, conclusasi la scorsa domenica 20 ottobre in piazza San Pietro dove ha consegnato a Papa Francesco una lettera aperta che esprime solidarietà per gli attacchi di cui è stato vittima dopo essersi espresso a sostegno dei migranti e dei più deboli.
Suor Gabriella Bottani, milanese, comboniana, per anni in missione in Basile, coordina dal 2015 Talitha Kum, il network internazionale delle religiose contro la tratta di persone, nata in seno all’unione internazionale delle superiore generali. Si batte per lotta contro la tratta dei nuovi schiavi, soprattutto donne, e bambini, vittime della prostituzione. A giugno 2019 ha ricevuto a Washington il premio “Tip Report Hero, Eroe contro la tratta di persone. Talitha Kum ha ampliato le sue reti, oggi sono 22 le reti intercongregazionali, nazionali e regionali che operano in 77 paesi. L’organizzazione quest’anno festeggia il decimo anniversario e questo Premio non arriva a caso.
Nicolò Govoni, 26 anni, di Cremona. A vent’anni parte per l’India per un’esperienza di volontariato e si unisce a una missione umanitaria presso l’orfanotrofio Dayavu Boy’s Home. Nel 2015 pubblica “Uno”, il racconto delle vite di venti orfani, grazie alla fiducia di una piccola casa editrice. Nel frattempo studia giornalismo e lavora per il canale BBC Knowledge e per le testate “South China Morning Post” e “Metropolis Japan”.
Lavora in Palestina, e poi nel campo profughi di Samos, in Grecia, dove coordina un programma educativo per bambini rifugiati. Qui apre la prima Scuola per bambini e adolescenti profughi dell’hotspot. La scuola si chiama Mazì che significa “Insieme”.
Nel 2018 pubblica per Rizzoli “Bianco come Dio”, fonda l’onlus internazionale Still I Rise e inaugura “Mazì”, la prima scuola per bambini e adolescenti rifugiati di Samos. A giugno 2019, avvia la prima causa penale contro l’amministrazione dell’hotspot per violazione dei diritti umani e abuso dei minori non accompagnati nella storia di Samos. Subito dopo pubblica sempre per Rizzoli, un nuovo romanzo, “Se fosse tuo figlio”.
Ora è in Turchia per aprire una nuova Scuola sempre per bambini e ragazzi rifugiati.
Elisa Bonollo, 29 anni, una laurea in Lingue e Letterature Europee e Americane, è docente di lingue straniere, ha fatto volontariato nei mesi estivi nella scuola di Mazì in Grecia. Fa parte del Team Italiano Still I Rise per i progetti da proporre nelle scuole.