Don Danilo Povolo nasce il 3 agosto 1924 a Castegnero (VI). Stabilitasi la famiglia a Bastia di Rovolon, entra nel Seminario di Padova e vi rimane nonostante il successivo trasferimento della famiglia a Gallarate. L’ordinazione giunge il 4 luglio 1948. Viene inviato come cooperatore a Mortise e vi rimane fino all’autunno 1954, quando viene mandato per un anno a Chiesanuova. Nel settembre 1955 è cooperatore ad Arre e vi resta fino al maggio 1962, quando viene nominato dapprima vicario economo e poi parroco di Pontecasale. Nel 1968 è parroco di Campagnola e nel novembre del 1972 è arciprete a Zugliano, dove resta fino al settembre 1996. Successivamente è penitenziere nel Duomo di Thiene e coordinatore dell’attività missionaria della zona pedemontana. A fine 1998 si ritira a Gallarate, presso le due sorelle, dando una mano anche nella parrocchia di Madonna in Campagna (dove aveva trascorso tanti momenti della giovinezza) in particolare per le confessioni e il gruppo mariano, lasciandovi un bel ricordo. Nel 2014 chiede l’ospitalità del Cenacolo di Montegalda dove muore il 6 marzo 2019.
Don Danilo era uomo dal carattere forte e intelligente, arguto e caparbio, capace di dedizione, di generosità e di cuore grande. Pastoralmente determinato nel portare a termine quanto ritenuto opportuno, con mirabile costanza ed energia, si circondava di collaboratori adeguati che talvolta faticavano a tenere il passo. Qualche asperità del temperamento era anche seguita da gesti e comportamenti di grande umanità e cordialità, con i quali dimostrava di voler bene senza dirlo. Non tollerava le chiacchiere e non esprimeva commenti negativi sulle persone, così come essenziale era la sua predicazione, senza lungaggini o discorsi inutili.
La comunità nella quale si è espresso più a lungo è stata quella di Zugliano, dove ha curato moltissimo la catechesi, preparando e stampando catechismi scritti appositamente per le varie classi di ragazzi. Amava molto la liturgia, il decoro della chiesa e sosteneva le devozioni legate alla comunità stessa (le due feste di Sant’Antonio, La Madonna Addolorata, San Rocco, La Madonna del Rosario), che riscuotevano sempre un grande concorso di popolo. Visitava spesso gli ammalati, le famiglie e si prendeva cura delle vocazioni: ricordiamo don Antonio Oriente, don Gaetano Borgo, il religioso OMI Domenico Rodeghiero. (Fece restaurare l’Antica Pieve di Santa Maria in occasione della prima messa di don Antonio e la chiesa arcipretale per quella di don Gaetano). Aveva il dono di scrivere bene e scrisse diversi opuscoli di sapienza popolare, i cui contenuti erano riferiti alla vita. La storia locale lo appassionava e contribuì in maniera significativa alla storia recente di Zugliano, anche dando vita nel 1988 a un gemellaggio con Agordo per questioni di lavoro e di migrazioni che risalivano a fine ‘800. Avendo una relazione forte con la chiesa ambrosiana, visto il trasferimento della famiglia, si portò dietro la grande tradizione educativa dell’oratorio ed è degli anni ’70, a Zugliano, l’impostazione del centro parrocchiale con le attività connesse, la scuola di musica e l’acquisto della Casa Alpina nel Comune di Conco (Vallastaro) per i campi estivi. Don Danilo spaziava su diversi campi, ovunque ci fosse da imparare: lo studio dell’inglese, l’uso del computer, le missioni, l’ecumenismo, il dialogo interreligioso. A questo proposito, va ricordato il suo sguardo a Oriente perché lo vedeva come il futuro delle missioni: aveva organizzato un gruppo di persone (preti, industriali, gente semplice) che si occupassero dei frequenti viaggi in India, dove, portando offerte e aiuti, ebbe la fortuna di conoscere Madre Teresa. Portò in parrocchia dei monaci buddhisti e allo stesso tempo si fece carico dei primi emigrati dal Marocco, coinvolgendo la comunità nelle sue aperture. Degli ultimi tempi sono alcune attenzioni verso la nuova missione diocesana in Etiopia. Una volta preso casa al Cenacolo, si è immerso nella preghiera, tenendo vivi la mente e gli interessi, in particolare attraverso l’ascolto di innumerevoli audiocassette con la registrazione di importanti teologi e predicatori.
Le esequie vengono celebrate dal vicario generale, mons. Giuliano Zatti, sabato 9 marzo a Zugliano, alle ore 10. La salma proseguirà poi per la tomba di famiglia a Gallarate.