«È faticoso e impegnativo, ma dobbiamo continuare su questa strada di trasparenza (…) non credo di esagerare nell’affermare che la credibilità della Chiesa nel testimoniare e vivere il Vangelo emerge soprattutto da come gestisce i propri beni. L’essere credibili e affidabili non è, infatti, questione di immagine, ma riguarda la profondità del nostro essere».
Sono queste le parole che il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, ha posto all’inizio del Rapporto annuale della Diocesi di Padova per l’anno 2016, che è stato presentato oggi, sabato 14 ottobre, nel teatro dell’Opera della Provvidenza Sant’Antonio (Sarmeola di Rubano – Pd), dal titolo I poveri li avete sempre con voi… (Gv 12,1-11).
Alla mattinata sono stati invitati i membri degli organismi di comunione diocesani – Consiglio pastorale diocesano, Consiglio presbiterale, Consiglio diocesano gestione economica, Collegio dei consultori, Collegio dei vicari foranei – quelli dei Consigli parrocchiali per la gestione economica, i parroci, i responsabili degli enti diocesani, i direttori e responsabili degli uffici e dei servizi diocesani, i dipendenti e i collaboratori della Curia. Presenti anche autorità e rappresentanti delle istituzioni civili.
Per il secondo anno consecutivo la Chiesa di Padova, in linea con un impegno di trasparenza e giustizia, presenta il Rapporto annuale. L’“operazione trasparenza” si arricchisce quest’anno di nuovi tasselli. Infatti, oltre al Bilancio e al raffronto con l’anno precedente, accanto ai dati dell’Ente Diocesi (che comprende anche Caritas e Ufficio Missionario), e al rendiconto delle parrocchie (relativo però al 2015), vengono pubblicati anche i dati aggregati di altri enti diocesani: MAD (Movimento Apostolico Diocesano), CPCS (Centro Padovano della Comunicazione Sociale); Casa del Clero; ODA (Opera Diocesana Assistenza) e ODAP (Opera Diocesana Adorazione Perpetua). Ci sono poi i dati economici dell’IDSC (Istituto Diocesano Sostentamento Clero) e di una serie di Enti riconducibili alla Chiesa di Padova raggruppati per finalità – dalla carità alla formazione, dalla solidarietà e missione alla cultura – nell’obiettivo di fornire alle comunità diocesana un’immagine, il più completa possibile, di quanto la Chiesa locale, in tutte le sue articolazioni, sta compiendo nel perseguimento della propria missione, in uno spirito di chiarezza e con sempre maggiore consapevolezza.
Il Rapporto annuale presenta inoltre il Bilancio del Seminario Vescovile.
Ne emerge il quadro di una Chiesa, realtà complessa e variegata, che nelle sue diverse ramificazione indirizza circa 65 milioni in carità e solidarietà tra le chiese: 40 milioni nella carità “diocesana” (Caritas, Associazione Universale Sant’Antonio, Adam onlus, Casa del Fanciullo, Cucine economiche popolari, Irpea, Opera Casa Famiglia, Opsa) e altri 25 milioni in solidarietà tra le chiese (Ufficio Missionario e Medici con l’Africa-Cuamm). A seguire l’impegno per la cultura e la formazione (Museo diocesano, Archivio Storico e Biblioteca Capitolare, Fondazione Lanza, Opera Achille Grandi, Noi associazione, Azione Cattolica, Centro spiritualità Scout, Centro Universitario, Collegio Barbarigo, Fondazione Bortignon, Gregorianum, Insieme per educare, Istituto superiore di Scienze religiose, Villa Immacolata) che si attesta sui 4 milioni di euro.
Dando un’occhiata ai numeri e focalizzandosi solo sull’Ente Diocesi, il conto economico 2016 vede un totale di costi pari a 9.469.521 di euro (erano quasi 11 milioni nel 2015) e ricavi per 8.733.170 euro (erano 10 milioni e mezzo l’anno precedente), con una perdita di esercizio di 736.350 euro.
Per quanto riguarda le assegnazioni dell’8 per mille (che sono possibili fino a marzo 2017, quindi il dato è ancora parziale), nel 2016 la Diocesi ha destinato 1.589.322 euro a interventi caritativi; 1.705.782 euro a esigenze di culto e pastorale; 107.450 euro a restauro di beni culturali.
Per quanto riguarda le parrocchie si evidenza un aumento di quasi tutte le voci in uscita, una diminuzione del 50% dei costi di gestione straordinaria (consistenti interventi di manutenzione, in mancanza di disponibilità di risorse, vengono sospesi o rimandati), e una diminuzione delle offerte derivanti dalle collette domenicali e dai servizi religiosi, mentre aumentano le entrate da attività istituzionale.
Sempre in linea con un cammino di miglioramento la Diocesi di Padova, che si prepara al rinnovo – nel 2018 – di tutti gli organismi diocesani di comunione, tra cui anche i Consigli parrocchiali per la gestione economica, sta approntando per i prossimi mesi uno specifico percorso di formazione affinché i “consiglieri” dei parroci possano accompagnare sempre meglio le comunità parrocchiali nella gestione dei propri beni.
In allegato il Rapporto annuale.