Messaggio alla Città, in occasione della Solennità di Sant’Antonio di Padova
13 giugno 2016
È il giorno della festa del Santo! Antonio, voce di carità, patrono della nostra Padova. Antonio, santo invocato in tutto il mondo, che rende la nostra città nominata e conosciuta ovunque.
In questo momento storico non possiamo distogliere lo sguardo da ciò che sta avvenendo nel mondo intero, con la più grande emergenza umanitaria che l’Europa si trova ad affrontare dal secondo dopoguerra e milioni di persone – tra cui tantissimi bambini – che scappano da guerre e ingiustizie inimmaginabili, soprusi e abusi, carestia e povertà. Così come non possiamo assistere inerti al rischio continuo che tanti di noi scivolino nuovamente e silenziosamente in povertà che speravamo superate per sempre: infatti, quando qualcuno bussa per la prima volta ai nostri Centri di Ascolto si sono già consumate gran parte delle risposte di dignità e di intraprendenza personali.
La memoria delle nostre povertà di qualche decennio fa non dovrebbe sbiadirsi. Io non posso dimenticare di essere stato povero!
Certo, amare i poveri non è romantico, né comodo. Essi non rispondono a un cliché che ci facciamo noi. Ma, come tutti, possono sempre sorprenderci. Quanta elasticità, fantasia, pazienza, ma anche gioia nel percorrere la strada della vita con i poveri! E quanto tempo... i percorsi di uscita dalla povertà sono lunghi.