Ordinazione diaconale di Dennis Bacchin e Andrea Galeota (2025)

06-01-2025

Epifania 2025

Ordinazione diaconale

di Dennis Bacchin ed Andrea Galeota

I doni che presentiamo oggi non sono oro, incenso e mirra ma Colui che in questi doni è significato immolato e ricevuto, Gesù Cristo nostro Signore. 

Insieme con Cristo, in Cristo e per Cristo anche noi cristiani presentiamo la nostra vita perché venga sempre più modellata da Lui, secondo il disegno che il Padre ha per ciascuno di noi.

Fin dal battesimo infatti siamo stati profondamente aggregati a Lui per un insondabile mistero di amore che ci ha raggiunti per Grazia. Ciascuno di noi, che con il battesimo è stato ed è in lui inserito, come un tralcio nella vite, non è più proprietario di se stesso perché ormai appartiene a Lui, al Signore Gesù, che per noi ha dato la sua vita.

Per manifestare questa realtà spirituale due di noi osano mettersi a disposizione, con il consenso delle loro famiglie, dopo il cammino di discernimento accompagnato da persone e comunità a cui ho chiesto di contribuire (ricordo che questa era la richiesta che avevo presentato alle comunità di Taggì e di Salboro, in occasione della loro ammissione tra i candidati al ministero diaconale).

Andrea e Dennis non chiedono una delega per essere cristiani al nostro posto o più di noi, manifestano invece la vocazione che è propria di ogni cristiano: continuare l’opera di Gesù, quella di annunciare il Vangelo dell’amore di Dio a tutti gli uomini e le donne del nostro tempo e del nostro mondo.

Non una delega ma un ministero: l’incarico cioè di aiutare tutta la Chiesa e ciascuno di noi ad offrire con Gesù noi stessi, perché il suo Regno sia annunciato e se ne vedano i segni della sua presenza. La loro risposta è manifestazione, Epifania, di una chiamata che coinvolge ciascuno e personalmente.

Non solo per i pochi pastori, esempio di emarginati, ma anche per ciascuno di noi dunque brilla la stella della Grazia e dell’amore di Dio manifestate nel Natale. Il vangelo dell’infanzia che ci parla dei magi non è cronaca ma trasmissione di un evento che in ogni storia personale e sociale, e in ogni liturgia, estende all’oggi il mistero di Dio che cerca l’uomo.

La disponibilità ad obbedire al Vangelo di due uomini con la loro famiglia, con il loro lavoro, nel pieno della loro maturità umana è testimonianza che la Parola di Dio è viva ed efficace e che anche la nostra Chiesa è viva, genera vocazioni ed è guidata dalla stessa stella, la Provvidenza del Signore che anticipa e illumina i nostri cammini.

La visione della stella che in cielo, fedele e stabile come Dio, appare per tutti, è vista soprattutto da quanti sono in cammino, “Pellegrini di speranza”.

Siamo pellegrini perché noi stessi ne sentiamo la necessità ma anche perché vogliamo rendere partecipi tutti coloro a cui vogliamo bene: camminare è vivere, crescere, sperare, credere.

Il cammino, come quello proposto dal Giubileo e da noi iniziato con il Sinodo diocesano, è il posto dove la stella appare, come è successo per i Magi: siamo uomini e donne pellegrini, che vivono lungo la strada della vita, in movimento, che non hanno ancora trovato la loro vera casa.

È un cammino condiviso con tutti gli uomini e le donne inquieti, quelli che ricercano, che si pongono con domande serie di fronte alla vita.

Le domande esistenziali sono espresse con modalità diverse. Oggi vediamo in particolare nei giovani la ricerca vissuta dai Magi: restano inquieti e non si accontentano di quello che noi abbiamo preparato per loro. Continuano a cercare, a interrogarsi. Tocca loro perseverare e restare in cammino, cercare ciò che il loro cuore ancora non ha trovato. Anche oggi ci sono tante realtà che si propongono come soluzioni e vorrebbero sfruttarli per i propri fini di potere, ma per Grazia molti restano pellegrini sulla strada, alla ricerca di senso per la propria vita. Non si adagiano né si accontentano.

Come loro anche tanti di noi restano pellegrini: pellegrini di speranza. Anche se adulti torniamo pellegrini! Anche se abbiamo già macinato tanta strada non cediamo alla stanchezza.

C’è bisogno di qualcuno che per puro spirito di servizio, sull’esempio di Gesù e per sua Grazia consoli, sostenga ed incoraggi i pellegrini presentando Gesù, il suo Vangelo come Stella a cui guardare.

Ci sono persone che ricercano nei nostri luoghi di lavoro, nei bar, negli affetti… nelle strade della vita. Dennis ed Andrea saranno incaricati di aiutare tutti noi cristiani, le nostre comunità e le nostre famiglie a diventare missionari e a essere testimoni di quello che noi stessi abbiamo veduto, toccato e contemplato.

Questa assemblea si presenta oggi al Signore portando le loro risposte generose. Nel pane e nel vino, frutti della terra e del lavoro dell’uomo, c’è anche il percorso vocazionale di Andrea e Dennis, c’è la disponibilità delle loro mogli e dei loro figli, ci sono le comunità da cui sono nati. “Sia fatta la tua volontà” diremo insieme e coralmente nella preghiera del Padre nostro, rinnovando la nostra disponibilità perché, guidati pure noi dallo Spirito di Gesù, questi suoi due figli e fratelli, Andrea e Dennis, ci aiutino ad essere annunciatori della sua misericordia e della sua pace.

In questi pensieri e in questa giornata è evidente la profonda vocazione missionaria della Chiesa: raccontare a tutte le genti le meraviglie del Signore così che tutti i popoli della terra, rappresentati dai magi, possano adorarlo. La storia di Dennis e Andrea è simile a quella di tanti uomini e donne e quindi possono trovare parole e gesti adeguati al dialogo e all’incontro con il mondo. Il cambio epocale che stiamo vivendo si presenta con tante novità e loro hanno tutti i titoli per dire che conoscono le dinamiche e le lingue del mondo. Saranno quindi in missione in mezzo a noi e ci inviteranno a rimetterci in cammino perché la nostra vecchia storia di cristiani non sia ostacolo al pellegrinaggio a cui tutte le genti sono chiamate.

Dove conduce questo percorso, dove conduce la stella?

I Magi sono partiti con doni preziosi: oro, incenso e mirra; doni adeguati a un grande personaggio, a un re, o forse a un possibile concorrente dell’imperatore romano (ricordiamo che questo sarà poi il capo di accusa per Gesù).

Questi doni invece saranno offerti dai Magi ad un bambino, in una casa qualsiasi: I magi, venuti da lontano, hanno avuto l’umiltà di incontrare della povera gente, un semplice e povero bambino! Che sia questo, “la casa”, il luogo della nuova missione della Chiesa? Che diaconi, presbiteri, vescovo debbano scegliere umiltà, semplicità, condivisione della vita di tutti per annunciare la beatitudine del Vangelo?

Che sia questo il cambio di passo che il Signore ci chiede e a cui anche Andrea e Dennis saranno destinati in missione con il loro ministero?

Come i Magi, con il sostegno e l’intercessione dei nostri Santi e di Maria, Madre di Dio, di Gesù e della Chiesa, consegniamoci tutti insieme alla guida della Stella e dello Spirito del Signore Gesù.

Anche noi ti cerchiamo, Signore Gesù: siamo pellegrini di Speranza e ci lasciamo guidare da te!

+ Claudio Cipolla, vescovo

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