Cuffiette sulle orecchie, cellulare in mano (per seguire le istruzioni collegate a un QR code): così centinaia di giovani transiteranno in un fluire lento e silenzioso, cadenzato da alcune soste, tra le bare e gli olivi dell’installazione site specific Ex it di Yoko Ono all’interno del Salone di Palazzo della Ragione a Padova. Accadrà la sera di lunedì 25 novembre 2024, alle ore 20.30, quando i giovani del territorio della Diocesi di Padova si ritroveranno per vivere l’ormai tradizionale Veglia diocesana dei giovani, che quest’anno si farà guidare dal versetto biblico «Corrono senza affannarsi» (Is 40,31).
Una Veglia, che quest’anno, visto il tema – la speranza – volutamente inizia in uno spazio laico, civile, concesso dal Comune di Padova che condivide con la Chiesa di Padova un’attenzione alle giovani generazioni.
Il Salone di Palazzo della Ragione rappresenta anche, infatti, il mondo, il contesto di vita quotidiano che i giovani attraverseranno guidati da una traccia audio registrata che li inviterà a sostare in alcuni momenti.
La speranza, infatti, va abitata e portata nel mondo, ma abita anche il mondo: «la possiamo ritrovare nella storia che ci precede – commenta don Diego Cattelan, responsabile della Pastorale dei giovani della Diocesi di Padova – nella bellezza artistica del Salone e dei suoi affreschi, ma anche nelle riflessioni che suscita l’installazione di Yoko Ono. Il tema della bara e dell’ulivo ci farà riflettere su come la speranza superi i confini della vita terrena e sia più forte della morte».
Dopo questo pellegrinaggio laico i giovani raggiungeranno a piedi la basilica Cattedrale (intorno alle ore 21.15), dove vivranno il momento di preghiera e riflessione con il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla.
La Veglia è l’occasione per celebrare a livello diocesano la Giornata mondiale della Gioventù 2024 (domenica 24 novembre 2024) e ogni suo momento sottolineerà il tema della speranza: quella scaturisce dall’ammirare la bellezza che ci sta attorno; quella che ci porta a superare il confine della morte come fine di tutto; quella del non sentirsi soli (e il camminare e pregare insieme simboleggerà questo aspetto); quella del ritrovarsi tra giovani che si prendono cura reciprocamente di altri giovani (molti di loro, infatti, nelle loro comunità d’origine sono impegnati come animatori ed educatori di ragazzi più giovani).
Ma la Veglia sarà anche una sorta di “provocazione” rilancia don Diego Cattelan: «Parlare di speranza pensando ai giovani ci porta anche a porci delle domande sul loro futuro e sullo spazio che riusciamo a dare loro come Chiesa e come società civile: quanta visibilità diamo ai giovani? Quanto la società civile favorisce la loro crescita e responsabilizzazione? Quante risorse investiamo per favorire le giovani generazioni? Quali sono i luoghi in cui un giovane può vivere condivisioni profonde e vere?… Le domande sono molte e ci interpellano, come ci interpellano i giovani che anche quest’anno durante la Veglia faranno la loro professione di fede pubblica».
Durante la Veglia saranno infatti dodici i giovani che dopo un percorso di preparazione con alcuni compagni di viaggio (accompagnatori spirituali e testimoni) che ha permesso di far crescere in loro la consapevolezza del dono ricevuto (la fede), restituiranno pubblicamente alcuni aspetti del loro “personale Credo”.
Per informazioni e iscrizioni: https://www.giovanipadova.it/giubileo/