Sabato mattina 1 aprile il cuore di don Antonio Baldin ha cessato di battere, un cuore che per oltre trent’anni aveva retto grazie al sostegno del pacemaker . Era ospite dell’Opera della Provvidenza sant’Antonio dal novembre del 2015.
La sua vita era iniziata nel 1922 a San Pietro Viminario. Percorso tutto il curriculum seminaristico, era stato ordinato prete dal vescovo Carlo Agostini il 7 luglio 1946. Era rimasto l’ultimo ancora vivente della sua classe di ordinazione: molti dei suoi compagni erano anch’essi approdati all’Opera della Provvidenza, don Egidio Favaro, mons. Luigi Sartori, mons. Marco Restiglian ed ultimi, vissuti con lui, mons. Guido Galeazzo e don Isaia Cimolato.
Il suo ministero di giovane prete inizia con un servizio di assistente al Collegio Barbarigo per un anno. Successivamente svolge il compito di cooperatore con il passaggio in molte parrocchie fino al 1957, quando il vescovo Girolamo gli affida la parrocchia di Noventana, dove resta per una decina d’anni. Nel 1967 assume il ministero di parroco a Barbano fino al 1971.
Nel 1973 passa ad aiutare la segreteria delle scuole nel Seminario Minore, che era da poco stato trasferito dal Barcon di Thiene a Tencarola. Intanto prende casa vicino al seminario, assistito dalla mamma, di cui poi lui stesso si prenderà cura fino alla morte.
Quando le energie non gli consentono più una vita autonoma, a 92 anni, chiede ospitalità all’Opera della Provvidenza, dove vive ancora per un anno e mezzo.
Nella semplice pagina del suo testamento spirituale emerge la sua spiritualità fatta di affidamento all’amore e alla misericordia del Signore. “Mi sono affidato a Maria con vivo amore e fiducia. Speriamo, speriamo sempre con immensa fiducia nel “Dio dell’amore della pace”. E conclude con questa splendida preghiera: ” La mia morte sia il supremo atto di amore per Te, Gesù”. Certamente il Signore ha accolto questa invocazione e lo ha ricevuto nella sua casa.
La celebrazione eucaristica di ringraziamento, di suffragio, di commiato sarà celebrata martedì 4 aprile nella chiesa parrocchiale di Montegaldella, presieduta dal vescovo Alfredo Magarotto, essendo il vescovo Claudio agli esercizi spirituali.
La salma, per suo espresso desiderio, sarà sepolta nella tomba di famiglia a Costozza di Longare.